Blitz “Assedio” a Licata, il boss Occhipinti ai suoi sodali: “Votiamo Scozzari e ci prendiamo l’ospedale”

“Il consigliere comunale Giuseppe Scozzari è nelle mani del boss Occhipinti”: questo scrivono i pubblici ministeri (l’aggiunto Paolo Guido, i sostituti Alessia Sinatra, Claudio Camilleri e Geri Ferrara) della Direzione distrettuale antimafia di Palermo che ieri hanno disarticolato la cellula mafiosa di Licata e Campobello di Licata con sette fermi ed un’inchiesta ancora da sviluppare e tutt’altro che finita.

Il consigliere comunale Scozzari, “potente” e riverito, è stato eletto l’11 giugno 2018 e di mestiere fa il responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata, “in ciò ricoprendo un ruolo di rilievo nell’ambito della Asp agrigentina” (emblematico, si legge nel provvedimento di cattura,  quanto intercettato a tal proposito durante un colloquio tra lo Scozzari e un primario di cardiologia presso un nosocomio agrigentino, allorquando questi affermava: “… la mia segretaria non ha capito chi era … altrimenti sarei venuto … non aveva idea di chi fosse … non ha capito che è la persona più importante della … che potesse esistere in Asp … per quanto mi riguarda lei conta più del mio direttore generale” ).

Scozzari ha tratto vamtaggio nell’appoggio elettorale da parte del capo mafia Angelo Occhipinti, avendo consapevolezza dello status di mafioso del suo interlocutore, appoggio risultato determinante per la sua elezione a consigliere comunale con circa 400 voti di preferenza.

Ed Occhipinti spiegava con chiarezza le ragioni che dovevano spingere il gruppo da lui capeggiato a procurare voti allo Scozzari: attraverso lo Scozzari medesimo infatti Cosa nostra sarebbe potuta diventare “padrona dell’ospedale”: “A chi lo devo dare il voto …? …a lui.… che siamo i padroni… che comanda di più dei primari”.