Cosa Nostra ha un nuovo pentito, il boss Giuseppe Tantillo: “Ecco chi paga il pizzo a Palermo”

Giuseppe Tantillo, già nello scorso maggio, era un boss in crisi. Davanti ai giudici le risposte erano confusionarie, quasi con tono stanco: “Non lo so”, “Non ricordo”, “Forse”.

Il passo da lì alla collaborazione, era ormai, roba scontata.

Oggi, Giuseppe Tantillo, è un nuovo collaboratore di giustizia e, come spesso accade, il primo nome che fa ai pm di Palermo Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco è quello del fratello Mimmo, fino a qualche mese fa il conosciutissimo gestore del chiosco che sorge nella piazza principale del mercato. “È stato a capo della famiglia del Borgo Vecchio”, ha detto. Fratello contro fratello.

Oggi il quotidiano “Repubblica” pubblica, in esclusiva, i nomi dei commercianti che continuano a pagare il pizzo. Tantillo cita la ditta di ferramenta “Tommaso Piazza”, “Violet longue bar” di via Ricasoli e “I vini d’oro” di via Francesco Nascè. Nel libro mastro c’é anche il panificio “Pollicino” di via Ugo Bassi, il bar Gianflò e un centro scommesse. “Pagava pure Divani e Divani”.

Paga pure un impresario di pompe funebri, Vinciguerra, che a Villa Sofia prende tutto lui”. Pagano i pub di Ballarò: “Andavamo noi a raccogliere il pizzo”. E dopo il racket, la droga. “Perché con i soldi delle estorsioni non arriviamo a mantenere tutti i carcerati”, spiega il boss, che oggi vive lontano da Palermo, in una località segreta.