Infiltrato in Cosa nostra per scoprire gli assassini del padre: le rivelazioni di Vincenzo Marrella

Una figura sui generis di cui molto poco si è detto e narrato, dal 2012 ha fatto irruzione nel panorama controverso della mafia agrigentina.

Si tratta di Vincenzo Marrella, 41 anni, di Montallegro, padre ucciso nella guerra di mafia, da non confondere con l’omonimo di 60 anni, finito indagato nell’inchiesta “Icaro” con la retata di dieci giorni fa a cura della Squadra mobile di Agrigento, guidata da Giovanni Minardi.

La sua figura emerge dalle “carte” giudiziarie sottoscritte dai Pm della Dda di Palermo che ne tracciano questo profilo, svelandone trascorsi e posizione, tuttavia avvertendo: “Le dichiarazioni di Marrella non hanno tuttavia consentito di raccogliere elementi di collaborazione da parte del Marrella, che, come appare evidente dalla letture dei verbali, ha omesso varie circostanze, minimizzando o addirittura negando il proprio coinvolgimento nella famiglia”.

E cosa dice Marrella? La sintesi sta in questa dichiarazione: ho fatto “l’infiltrato” in Cosa Nostra per conoscere la verità su mio padre ed ogni cosa che apprendevo la riferivo, in via confidenziale, ai Carabinieri ma non mi ero ancora deciso di testimoniare innanzi l’Autorità Giudiziaria”

Poi, è un fiume in piena svelando fatti, circostanze, delitti, attentati e intimidazioni financo ad un ispettore di polizia. E comincia dall’assassinio del padre Lorenzo Marrella ucciso il 12 febbraio 1998: “So chi lo ha ucciso”, ed indica i nomi.

I dettagli di tutta questa storia sono pubblicati da Grandangolo – il giornale di Agrigento – in edicola da stamane che dedica una intera pagina. Il giornale si può acquistare anche online.