Mafia, maxi confisca di beni a un imprenditore: valore di 450 mln di euro (video)

Passa definitivamente allo Stato l’impero dell’imprenditore-boss. Sono stati confiscati i beni di Calcedonio Di Giovanni, 67 anni, originario di Monreale, considerato “portatore degli interessi delle cosche siciliane”.

Il provvedimento e’ stato disposto dal Tribunale Misure di Prevenzione di Trapani, al termine dell’iter partito dal sequestro preventivo eseguito dagli agenti della Dia (Palermo e Trapani) nell’ottobre 2014 del valore di 450 milioni di euro. L’imprenditore per anni ha operato nel settore edile e turistico alberghiero, trovandosi al centro di “collegamenti fra mafia, massoneria ed affari”, associando la sua immagine a quella del “Kartibubbo Village” di Campobello di Mazara.

Durante il procedimento i magistrati hanno ricostruito i legami di Di Giovanni con la cosca mafiosa di Mazara del Vallo e con esponenti locali della massoneria, dagli anni settanta sino a tempi piu’ recenti. Secondo la Dia, la sua ascesa e’ da associare al sostegno ricevuto da personaggi del calibro di Antonino Passanante, (capo della cosca di Campobello di Mazara negli anni 70/80 e sindaco per alcuni anni), Nene’ Geraci, Giuseppe Burzotta, Giuseppe Guttadauro e del capomafia Mariano Agate che all’interno del “Kartibubbo Village” aveva la disponibilità continua di tre villette.