Mafia, operazione “Maqueda”: gli immigrati di Ballarò contro il pizzo, 10 arresti (video)

La Polizia di Stato ha eseguito 10 provvedimenti di fermo disposti dalla Dda della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo nei confronti dei presunti esponenti di un’organizzazione che avrebbe tenuto sotto controllo il quartiere Ballaro’, vessando commercianti immigrati con richieste di pizzo.

Gli indagati sono accusati di decine di reati, aggravati dal metodo mafioso e dalla discriminazione razziale, vicini alle famiglie mafiose di “Palermo Centro“. I reati contestati sono tentato omicidio, estorsione, incendio, rapina, violenza privata e lesioni personali tutti perpetrati ai danni di extracomunitari prevalentemente del Bangladesh.

La polizia a Ballarò questa notte

L’attività svolta degli investigatori della “Sezione omicidi” della Squadra Mobile di Palermo ha svelato uno spaccato della realtà criminale del centro cittadino molto cruento, fatto di violenza e paura. Le attività illecite del gruppo criminale andavano avanti da almeno quattro anni, ma i cittadini stranieri non avevano mai trovato il coraggio di raccontare i soprusi. Gli stessi subivano continuamente rapine e violenze private. Una delle regole principali imposte dal gruppo era “se vuoi aprire il negozio, senza avere problemi, devi pagare”. Una volta avviata l’attività, i commercianti erano obbligati a versare l’obolo con una cadenza settimanale. Il gruppo criminale controllava pienamente la zona e fondava il proprio potere sul timore che procurava all’intera comunità di stranieri. Chi non rispettava i malviventi rischiava pesanti ritorsioni, che andavano dalle minacce aggravate, anche dalla disponibilità di numerose armi, a veri e propri pestaggi.

Le indagini della Squadra Mobile hanno avuto un decisivo impulso dal fermo di Emanuele Rubino per il tentato omicidio di Yusupha Susso. Un evento che ha provocato una reazione a catena tra i commercianti. Convocati presso gli uffici della Squadra Mobile, dopo i primi tentennamenti dovuti alla paura e al terrore, facendosi forza l’un l’altro, hanno rotto il muro di omertà che andava avanti da anni e hanno deciso, coraggiosamente, di raccontare tutto. In poco tempo si sono susseguite numerose denunce che hanno messo in luce decine di reati subiti dai cittadini stranieri. Di fatto, i cittadini stranieri del quartiere erano impossibilitati a svolgere liberamente la loro professione ma, anche, a vivere serenamente la loro vita privata, in quanto le minacce erano rivolte, spesso, anche ai loro familiari, generando un clima di terrore, adesso interrotto grazie alla collaborazione delle vittime e alla determinazione della polizia.

Gli arrestati sono: Giuseppe e Giacomo Rubino, Vincenzo Centineo, Giovanni Castronovo, Emanuele Campo, Alfredo Caruso, Carlo Fortuna, Bruno Siragusa e Alessandro Cutrona.

La vicenda ha provocato la ribellione della comunita’ di immigrati che vivono nel centro storico, molti dei quali hanno denunciato le vessazioni subite dagli uomini del racket. All’operazione, tra i vicoli del rione Ballaro’, hanno partecipato oltre 100 agenti.