Mafia, processo appello “Nuova Cupola”: “Di Gati è inattendibile sul favarese Vetro”

Udienza, ieri, inerente il processo scaturito dall’operazione antimafia denominata “Nuova Cupola”. Sono stati i difensori di Carmelo Vetro, 31 anni, favarese, figlio del boss Giuseppe Vetro, morto nel 2008, per i quali in primo grado i giudici avevano escluso il suo ruolo come capo della famiglia di Favara. Il procuratore Fici nella sua arringa ha chiesto la conferma della condanna a 9 anni per l’accusa di associazione mafiosa, ma i difensori di Vetrro hanno ribadito in aula che “Di Gati non è attendibile perchè non ha mai parlato di Vetro come suo fiancheggiatore”. Secondo la difesa di Vetro non solo il pentito di Racalmuto non è attendibile ma le sue dichiarazioni non sono nemmeno utilizzabili perchè non è rispettato il termine di legge entro il quale avrebbe dovuto farle. Nel processo d’Appello oltre a Vetro sono imputati Pietro Capraro, di Agrigento, 36 anni, condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi di carcere, Gaetano Licata, 32 anni, di Agrigento, condannato in primo grado a 10 anni, Bruno Pagliaro, 26 anni, di Porto Empedocle, assolto in primo grado, e per il quale in appello il procuratore generale ha chiesto una condanna a 10 anni, Maurizio Romeo, 44 anni, di Porto Empedocle, che nella sentenza di primo grado è stato condannato a 14 anni, e Gerlando Russo, 42 anni, empedoclino, condannato, sempre in primo grado, a 9 anni di carcere.