Operazione Kerkent, arrestati gli ultimi tre indagati: Mandaradoni, Massimino e Contino (ft e vd)

Erano sfuggiti al blitz di lunedì scorso ma stamani si sono consegnati ai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia e alla Dia di Agrigento. Può dirsi compiuta, senza alcuna defezione, la retata “Kerkent”.

Cominciamo da. Domenico Mandaradoni, di 31 anni, di Francica, era ricercato perchè coinvolto nell’operazione antimafia “Kerkent” condotta dalla Dda di Palermo ed eseguita dalla Dia di Agrigento guidata da Roberto Cilona, contro un gruppo accusato di associazione mafiosa, narcotraffico ed altri reati come estorsioni, minacce e armi.

Mandaradoni farebbe parte del gruppo dei vibonesi che avrebbe rifornito di droga il clan Massimino di Agrigento.

Il 31enne, secondo gli investigatori, si sarebbe recato nel febbraio 2016 ad Agrigento, mentre Francesco Romano, 33 anni, e Gregorio Niglia, 36 anni detto “Lollo”, entrambi di Briatico, lo avrebbero raggiunto Agrigento nel marzo del 2016 recandosi a casa di Antonio Massimino per consegnare 67 grammi di cocaina e 400 di ketamina pagati seimila euro dai siciliani. Mandaradoni è stato portato nel carcere di Vibo Valentia.

Poi altri due si sono costituiti, accompagnati dai rispettivi legali di fiducia, negli uffici della Sezione operativa della Direzione investigativa antimafia di Agrigento  Si tratta degli agrigentini: Fabio Contino, 39enne, già collaboratore del cognato Giuseppe Messina (anch’egli arrestato in quanto ritenuto il luogotenente del capo Antonio Massimino), nella gestione dell’autolavaggio sito nel quartiere Villaseta ad Agrigento, base operativa e logistica dell’associazione illecita; e  Gerlando Massimino, 31enne (figlio di Antonio, per come emerso dalle indagini, riconosciuto il capo della famiglia mafiosa di Agrigento/Villaseta e dell’associazione dedita al traffico e spaccio di stupefacenti).

Contino e Messina sono indagati per aver fatto parte dell’associazione illecita dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso.

Con i tre arresti può definirsi conclusa la fase dell’operazione Kerkent sotto il profilo dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria.