Università ad Agrigento, Card.Montenegro:” L’inverno ha portato nubi scure”

L’università ad Agrigento rappresenta una delle problematiche “fine pena mai”. Ogni anno, puntualmente, assistiamo agli stessi teatrini e giri di parole che , però , poco contribuiscono a risolvere definitivamente il problema. Praticamente il Cupa è un malato terminale che, con gran forza, tenta di appigliarsi alla vita ma, detto francamente, le speranze di rimanere in vita si affievoliscono sempre di più. Mancanza di fondi, mancanza di capitale umano, mancanza di investimenti e programmazione hanno portato il Cupa ad essere una delle barzellette meglio raccontate ad Agrigento. In merito a questa vergogna a cadenza annuale è intervenuto anche il Cardinale Montenegro, massima autorità ecclesiastica. Le parole del Cardinale sono sì di speranza ma lasciano trapelare un fastidio per la mancanza di vedute comuni per il bene di Agrigento.

“Anche quest’anno l’inverno ha portato nubi scure e cariche di dubbi sul futuro dell’Università ad Agrigento, nubi che la primavera non ha ancora dissipato.

La salvezza arrivata l’anno scorso era solo temporanea, nel senso che i fondi pervenuti erano quelli necessari a coprire quell’anno accademico, mentre per gli anni a venire si attendevano risoluzioni politiche e ammnistrative a lungo termine che, ad oggi, ancora sembrano non arrivare.

La società civile e le autorità politiche e religiose, hanno chiesto a gran voce che questa ricchezza per il territorio fosse protetta e mantenuta, anzi che si andasse verso il pieno sviluppo delle sue potenzialità di crescita umana e culturale come risposta alle esigenze dei giovani e delle famiglie della Provincia di Agrigento e delle province limitrofe.

In attesa di conoscere le sorti del Consorzio Universitario, ancora una volta in un momento di ridefinizione delle sue componenti direttive ed amministrative, l’appello è che non si perda di vista il bene comune che questa istituzione rappresenta per il territorio agrigentino. L’auspicio è che tutte le forze politiche sappiano collaborare per trovare insieme una soluzione stabile e duratura che garantisca ai giovani di poter iniziare e concludere un percorso universitario di buon livello, senza essere esposti a crisi annuali, che si ripercuotono gravemente sia sulla loro fiducia nell’università agrigentina sia sulla vita culturale della città.

Se le continue difficoltà dovessero generare uno scoraggiamento generale negli studenti, nelle famiglie, nel territorio, le prospettive di un futuro professionale sarebbero precluse a molti. Quello che oggi chiedo alla comunità è di non perdere la determinazione nel richiedere non solo la sopravvivenza, ma lo sviluppo dell’università ad Agrigento, di non rassegnarsi di fronte alle incertezze, ai dinieghi, alle difficoltà economiche e politiche e alle loro dinamiche non sempre accessibili o comprensibili.

È importante mantenere viva la consapevolezza del valore dell’esistenza di una sede universitaria pubblica nella nostra Provincia, in una parola, che non si perda la speranza di avere un futuro ad Agrigento.”