Buco da 350 milioni, la Sicilia “taglia” fondi ai Comuni,alle Università e ai siti archeologici

Una voragine da 350 milioni provocata da un calo delle entrate tributarie rispetto alle previsioni. La Corte dei Conti, appena 90 giorni addietro, aveva puntato il dito sul bilancio della Regione , convocando l’assessore all’economia, Alessandro Baccei. Adesso, il governo deve fare in fretta per cercare di colmare il nuovo buco creato in bilancio. La soluzione che pare sembra percorrere la giunta regionale è quella dei tagli che colpiranno, soprattutto, gli enti Comunali, le Università e i Siti Archeologici. 

la legge di stabilità nazionale, il cui iter è già stato avviato, non lascia molti margini di tempo. Bisogna far presto. Servono 1,4 miliardi, per coprire il disavanzo. La Corte dei Conti, come detto precedentemente, aveva richiamato la Regione a controllare i propri conti e, adesso, il problema bisogna affrontarlo faccia a faccia. Ma Come?

I TAGLI. 65 milioni sono stati invece tagliati già con la manovra d’assestamento di pochi mesi fa ma con scarsi risultati ai fini generali. Altri 200 milioni di euro sono stati recuperati attingendo ad una serie di meccanismi del Fondo di Riserva. 19 Milioni vengono prelevati dalla Regione cancellando , nella voce del bilancio dei Comuni, la somma destinata al ripianamento dei debiti relativi alla gestione dei rifiuti e dell’Ato. Ma i comuni, che comunque rappresentano la categoria più penalizzata da questa sorta di “spending review”, non saranno gli unici ad essere “colpiti”.  Il governo ha deciso di tagliare 616 mila euro dei circa 4,2 milioni ancora disponibili nel capitolo destinato alle scuole per l’istruzione ricorrente, cancellati tutti i 143 mila euro stanziati per l’attività sportiva nelle Università e i 100 mila rimanenti alle Accademie di belle arti e ai conservatori musicali. Saltano anche 228 mila euro destinati alle borse di studio degli specializzandi in medicina.

Scompaiono dal bilancio anche 80 mila dei circa 113 mila euro rimanenti per l’attività didattica in musei, gallerie e pinacoteche regionali, tagliati anche tutti i 748 mila euro per il funzionamento di Soprintendenze, biblioteche, centri regionali e parchi culturali. Restano in bilancio solo 100 mila degli oltre 640 mila euro inizialmente destinati al funzionamento dei musei siciliani: mezzo milione è stato tagliato.

NON FINISCE QUI.  Ad esempio, sono state tagliate le somme destinate alla pulizia degli uffici, alla manutenzione ordinaria, alle spese per l’acquisto dei giornali. Cifre non certamente di grande impatto e che difficilmente serviranno a ripianare i debiti, ma che rendono l’idea della crisi in atto. Discorso più complesso,invece, riguarda il capitolo destinato  agli impianti di dissalazione nelle isole minori: tagliati tutti i 744 mila euro ancora disponibili (dei 9 milioni iniziali). Cancellati poi 100 mila euro destinati ai pescatori vittime dei sequestri illegittimi delle loro imbarcazioni, scompaiono tutti i 76 mila euro stanziati per gli agricoltori e allevatori che hanno subito danni a causa della fauna selvatica. Saltano tutti i 60 mila euro per l’istituzione dei parchi regionali, e i due milioni di euro destinati ai provvedimenti legislativi in corso.

Intanto certamente viene ridotto di quasi 1,3 milioni di euro il capitolo destinato alla ricapitalizzazione delle società in perdita.