Sicilia

Legacoop Sicilia, allarme per emergenza incendi

Legacoop Sicilia e Legacoop Agroalimentare Sicilia esprimono preoccupazione per l'ennesima emergenza incendi che sta devastando la Sicilia

Pubblicato 58 minuti fa

Legacoop Sicilia e Legacoop Agroalimentare Sicilia esprimono preoccupazione per l’ennesima emergenza incendi che sta devastando la Sicilia in questi giorni, mettendo a nudo l’inefficacia della macchina regionale nella gestione della prevenzione e del contrasto agli incendi boschivi.

“Stiamo assistendo all’ennesimo disastro annunciato – dicono il presidente Filippo Parrino e il responsabile regionale Mimmo Pistone – con roghi che bruciano chilometri di macchia mediterranea, interi polmoni verdi che rappresentano una risorsa ambientale, turistica ed ecologica fondamentale per la nostra isola. I danni all’agricoltura e all’agroalimentare sono enormi: uliveti, vigneti, frutteti e pascoli distrutti dalle fiamme, aziende agricole e cooperative messe in ginocchio da una situazione che si ripete con drammatica puntualità ogni estate”. I rappresentanti del movimento cooperativo siciliano sottolineano come la gestione regionale si sia dimostrata ancora una volta inadeguata: mancanza di prevenzione, assenza di piani efficaci di monitoraggio e di presidio del territorio, carenza di mezzi e personale. «È intollerabile – affermano – che ogni anno la Sicilia si trovi impreparata ad affrontare un fenomeno ampiamente prevedibile, con conseguenze devastanti per il territorio, per le comunità rurali e per l’economia agricola”.

Legacoop chiede al Governo Siciliano: la realizzazione di un piano straordinario pluriennale per la prevenzione incendi, per la manutenzione e pulizia dei boschi, per sorveglianza attiva e nella gestione sostenibile del territorio; l’istituzione di un fondo regionale per le aziende agricole danneggiate dagli incendi, con procedure snelle e immediate per l’accesso ai ristori e alla ricostruzione delle attività colpite; un osservatorio permanente sui cambiamenti climatici e i rischi ambientali, che integri il lavoro scientifico con la pianificazione strategica territoriale, coinvolgendo attivamente i soggetti della cooperazione, gli enti locali e le associazioni ambientaliste”.

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