Akragas, adesso è crisi: Con il Martina Franca arriva un’altra figuraccia

Dopo la sconfitta di oggi al “Tursa” di Martina Franca sembrano aprirsi le porta di una crisi per la squadra di Nicola Legrottaglie. L’Akragas , con la sconfitta maturata oggi contro il fanalino di coda del girone C per 3-0, torna ad Agrigento con numeri impietosi. I biancazzurri non vincono da 5 giornate in campionato e, nelle ultime due uscite, la classifica avulsa parla chiaro: 0 gol fatti – 7 subiti. 

E’ uno scenario nebbioso in cui scompaiono certezze e punti di riferimento, rendendo impossibile anche solo pensare di assemblare una squadra così radicalmente rinnovata negli uomini. La seconda sconfitta consecutiva, con una vittoria che manca dalla settima giornata, brucia un altro bonus, considerando la serie ad alto coefficiente di difficoltà delle prossime partite dell’Akragas. Una sconfitta come quella maturata oggi a Martina Franca, schiacciante, con una netta prova di debolezza, aumenta l’ansia intorno , e all’interno, del mondo Akragas. Non è solamente una questione di infortuni, sfortuna o del caso a condizionare questo scorcio di stagione ma, forse, c’è una sensazione di inquietante confusione.  E’ giusto e logico che la società  invochi la pazienza e maledica la sfortuna, annunciando intanto l’inizio del silenzio stampa,  ma non ci si può nascondere le radici del disagio sono più profonde: l’Akragas vive una situazione nella quale i giovani talenti si smarriscono, i “vecchi leoni” non bastano e i mediocri sprofondano. Resta la qualità di una rosa ricca e non priva di liete sorprese (Zibert (oggi assente), per esempio), unico chiodino a cui i tifosi appendono le loro speranze. Adesso si prospetta una panchina quantomeno più “scomoda” per Nicola Legrottaglie che , per la prima volta da quando siede in quella dell’Akragas, sente la pressione della piazza. Ma, e su questo non ci sono dubbi, si confida nello stesso tempo nella gran professionalità dell’uomo. Ulteriori notizie si avranno martedì, giorno in cui è stato convocato un vertice societario.

LA GARA. Nicola Legrottaglie deve fare a meno di numerose pedine per diversi motivi: Zibert e Capuano sono squalificati e alle loro assenze bisogna aggiungere quelle degli infortunati Scrugli(stagione finita per lui), Thiago Cazhè, Almiròn. Dunque, in piena emergenza uomini, Legrottaglie disegna una formazione a trazione anteriore, forse con lo scopo di mostrare i muscoli a quella che, fino a un paio di ore fa, era il fanalino di coda della Lega Pro, con appena 5 punti conquistati: dentro Lovric al centro della difesa; a centrocampo, spazio ad Aloi,Vicente e Mauri con l’ennesima esclusione dagli undici di inizio di Peppe Savanarola, unico “agrigentino” della promozione. In avanti, confermato il tridente con Madonia, Di Piazza e Leonetti. Una scelta che , unita ad un atteggiamento troppo rinunciatario che purtroppo sta diventando quasi abitudine dell’Akrgas, è risultata fin da subito quantomeno discutibile: il Martina Franca, squadra che prima di oggi non aveva avuto il piacere di assaporare vittoria alcuna e con il peggior attacco del torneo, ci ha impiegato meno di 6 minuti per portarsi in vantaggio, dopo un disimpegno errato della difesa agrigentina che ha permesso a Cristea, protagonista assoluto con una doppietta, di segnare la sua prima marcatura.

DOV’E’ LA REAZIONE? Un altro dato preoccupante che risalta , e non poco, in questa sciagurata trasferta è sicuramente quello dell’atteggiamento della squadra. Nelle diverse occasioni, e ultimamente sono state non poche, in cui i biancazzurri subiscono la prima rete, è come se si smontasse tutto quel castello di certezze e diventasse un mucchio di sabbia. Quasi sempre la squadra di Legrottaglie , allorquando subisce il primo passivo, si sgretola nel carattere, nel carisma. Tutto questo è stato palesemente visto quest’oggi e per lunghi tratti e , proprio per questo motivo, urge soprattutto un intervento dal punto di vista delle convinzioni, delle ambizioni.

Martina Franca-Akragas, il gol di Baclet

CROLLO AKRAGAS. Nella ripresa anche i più pessimisti sostenitori agrigentini si sarebbero aspettati una dignitosa reazione, nell’orgoglio soprattutto, per cercare di rimettere in piedi la gara, fino a quel momento per nulla compromessa,seppur meritatamente in svantaggio. Ma l’inoffensività dell’Akragas di quest’oggi, e comunque più in generale di questo scorcio di stagione, mostra tutta la sua crudezza. Un reparto offensivo che finora ha detto troppo poco e che sicuramente sarà uno dei primi in cui si interverrà nella prossima finestra di mercato. Il KO dei pugliesi arriva con un doppio colpo piazzato, rispettivamente al 50° minuto , con una bella punizione di Baclet, e chiusa definitivamente , ancora da Cristea, al 76°.

 

E INTANTO GLI EX…. Una curiosità arriva dal mondo dei social. Infatti, poche ore dopo la sconfitta maturata al “Tursi”, un ex illustre dell’Akragas ha condiviso su Facebook un post che raffigura la “storica” fotografia effettuata l’anno scorso dalla squadra che conquistò la promozione proprio in Lega Pro e che, dopo il rinnovo societario avvenuto quest’anno in casa Akragas, non è stato confermato in blocco. Il post recita:” Squadra che vince non si cambia …” ed è stato pubblicato da Alessandro Bonaffini.