Catania

Concorsi truccati all’Università di Catania: si dimette il rettore Basile

In una lettera inviata questa mattina al ministro dell’istruzione Marco Bussetti, il professor Francesco Basile ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di rettore dell’Università di Catania, che ricopriva dal febbraio 2017. Basile era stato sospeso dalla funzione, insieme al suo predecessore e ad altri otto professori, su decisione del gip etneo, nell’ambito dell’inchiesta ‘Università bandita’, […]

Pubblicato 5 anni fa

In una lettera inviata questa mattina al ministro dell’istruzione Marco Bussetti, il professor Francesco Basile ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di rettore dell’Università di Catania, che ricopriva dal febbraio 2017.

Basile era stato sospeso dalla funzione, insieme al suo predecessore e ad altri otto professori, su decisione del gip etneo, nell’ambito dell’inchiesta ‘Università bandita’, che ha svelato un sistema diffuso di concorsi truccati; una indagine che ha coinvolto, quali indagati, 66 persone, tra cui 60 docenti di 14 universita’ italiane.

“A seguito della nota vicenda giudiziaria avviata dalla procura della Repubblica di CATANIA che vede coinvolti, in qualità di indagati, numerosi docenti dell’Università di CATANIA ed anche me, in qualità di rettore – ha scritto il Basile al ministro Bussetti – ho avuto modo di riflettere profondamente sulle decisioni piu’opportune da prendere per il bene dell’ateneo. Con lo stesso spirito di servizio che ha contraddistinto il mio mandato e per il rispetto e la considerazione che ho sempre manifestato per il ruolo che ricopro e nei confronti della magistratura, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni dalla carica di rettore dell’Università’ di CATANIA“.

Una decisione che Basile definisce ‘sofferta’ ma che viene assunta “per la tutela dell’istituzione, dei docenti, dei dirigenti e del personale universitario che sento a me particolarmente vicini in questo momento e per garantire agli studenti serenità nel loro percorso di studio. Infine – precisa – ritengo che, spogliandomi del ruolo istituzionale, potrò con maggiore libertà e incisività e senza condizionamenti esterni, dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti che mi vengono contestati”. 

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