Inchieste su CamCom e Sac: 11 indagati; e dalla Sicilia centrale parte un ricorso

Undici persone sono indagate in due inchieste parallele della Procura di Catania sull’accorpamento delle Camere di Commercio della Sicilia sud orientale e per la nomina di Ornella Laneri, che si è poi dimessa, ad amministratore delegato della Sac, la società che gestisce i servizi aeroportuali dello scalo internazionale di Fontanarossa.

Lo scrive il quotidiano La Sicilia citando tra sei indagati sulle CamCom il segretario della Camera di Catania, Alfio Pagliaro, che è anche commissario incaricato dell’accorpamento, oltre che funzionari camerali e rappresentanti di associazioni di categoria.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono falso ideologico, abuso e omissioni in atti d’ufficio.

Tra i cinque indagati nell’inchiesta per abuso d’ufficio sulla Sac, ricostruisce ancora il quotidiano, sulla nomina di Ornella Laneri, senza che ne avesse i titoli richiesti, oltre all’ex Ad, c’è anche, come atto dovuto, il sindaco di Catania, Enzo Bianco.

Indagati anche i commissari nominati dalla Regione Siciliana, Maria Grazia Brandara, Roberto Rizzo e Antonino Lutri, il commissario della CamCom di Siracusa, Dario Tornabene.

Intanto, Legacoop Agrigento, Confcooperative Unione di Caltanissetta, Confcooperative Unione di Agrigento, Confesercenti Sicilia area centro meridionale, Confesercenti Trapani, Cna di Agrigento, Cna di Trapani, Cna Caltanissetta, rappresentate e difese dall’Avvocato Adele Saito, hanno depositato al Tar Sicilia un ricorso contro la Presidenza della Regione siciliana, il Ministero dello Sviluppo economico, l’Assessorato Regionale alle attività produttive, e nei confronti della Fiarcom Trapani e della Confimpresa Euromed, per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto dell’Assessore regionale delle Attività produttive del 19 dicembre 2016 con cui sono stati ripartiti i seggi dei vari comparti economici del costituendo Consiglio delle Camera di commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale.

Secondo i ricorrenti è da ritenersi illegittimo il comportamento delle Amministrazioni resistenti in quanto connotato da grave violazione della puntuale e chiara disciplina che regolamenta l’elezione dei Consigli camerali delle Camere di commercio.

Violazione che incide sulla ripartizione dei seggi fra le diverse categorie produttive nella costituzione del Consiglio camerale la cui composizione risulta ineludibilmente alterata ed, in particolare, pregiudica le Associazioni ricorrenti che si vedono non attribuito un seggio ad esse invece spettante ai sensi della normativa richiamata. Innumerevoli criticità sono state poi riscontrate anche in ordine ai dati di rappresentanza delle imprese.