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Mafia, Montagna: continuano arringhe in abbreviato, slitta l’avvio del processo ordinario

Continuano le discussioni delle difese nell’ambito del maxi processo, che si celebra con il rito abbreviato, scaturito dall’operazione antimafia Montagna e che vede seduti sul banco degli imputati ben 52 persone accusate, a vario titolo, di far parte del mandamento della Montagna.  Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Marco […]

Pubblicato 6 anni fa

Continuano le discussioni delle difese nell’ambito del maxi processo, che si celebra con il rito abbreviato, scaturito dall’operazione antimafia Montagna e che vede seduti sul banco degli imputati ben 52 persone accusate, a vario titolo, di far parte del mandamento della Montagna. 

Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta, sono stati gli avvocati Giovanni Castronovo, Riccardo Pinella e Salvatore Virgone a prendere la parola. Castronovo, che rappresenta diverse posizioni in questo processo, ha discusso quelle riguardanti Vincenzo Mangiapane e Nazarena Traina chiedendo, al termine, l’assoluzione per entrambi respingendo quanto prospettato dall’impianto accusatorio. In particolare è stato affrontato il tema della società MG Giochi, società intestata a Nazarena Traina (moglie di Mangiapane e parente dunque di Calogerino Giambrone, deceduto negli scorsi mesi) prima oggetto di sequestro e, nell’ottobre scorso, dissequestrata dal Riesame. 

Secondo l’accusa mossa dalla Dda di Palermo la MG Giochi, oltre ad essere una società riconducibile ad esponenti di Cosa Nostra che avrebbero imposto l’istallazione delle slot machines all’interno degli esercizi pubblici dove risultavano non essercene o mettendo fuori se ve ne erano di altri operatori concorrenti, sarebbe stato anche un luogo per incontri sicuri tra mafiosi. Di parere diametralmente opposto, invece, la ricostruzione della difesa secondo cui la società sarebbe stata intestata alla moglie del Mangiapane proprio perché quest’ultimo, all’epoca, indagato per associazione finalizzata al gioco d’azzardo.

Il processo (rito abbreviato) riprenderà lunedì come da calendario. Rinviata a giovedì prossimo, invece, la prima udienza del processo con rito ordinario che vede sul banco degli imputati sei persone tra cui l’ex primo cittadino di San Biagio Platani Santo Sabella. Quest’ultimo è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perchè, secondo l’accusa, avrebbe concordato le liste dei candidati delle amministrative con il capo mafia del paese Giuseppe Nugara.

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