Riciclaggio: appalti e paladini anti-racket, 9 misure cautelari; sequestrata impresa coinvolta in lavori Tribunale (vd e ft)
Appalti eccellenti e paladini antiracket. La Dia di Caltanissetta, su delega della procura nissena, ha avviato una indagine che ha portato all’emissione di misure interdittive e arresti domiciliari a carico di 9 persone, accusate di bancarotta fraudolenta e concorso nel reimpiego di beni di provenienza illecita. Scattato il sequestro di 3 imprese, il cui […]
Appalti
eccellenti e paladini antiracket.
La Dia di
Caltanissetta, su delega della procura nissena, ha avviato una indagine che ha
portato all’emissione di misure interdittive e arresti domiciliari a carico di
9 persone, accusate di bancarotta fraudolenta e concorso nel reimpiego di beni
di provenienza illecita.
Scattato il
sequestro di 3 imprese, il cui valore complessivo è stimato in oltre 1 milione
e mezzo di euro, interessate anche ai lavori di ampliamento del Palazzo di
Giustizia di Caltanissetta. In particolare, le misure interdittive di divieto
di esercitare imprese riguardano il 55enne Gianpiero Falco, imprenditore di
Napoli, rappresentante di società private e pubbliche, impegnato
nell’associazionismo industriale e nell’antiracket; il 46enne Michele Iraci
Cappuccinello ed il fratello 45enne Giacomo, entrambi imprenditori originari
della provincia di Messina, ma da tempo residenti a Caltanissetta; il 47enne di
San Cataldo Aldo Domenico La Marca; il 53enne di Catania Angelo Romano e il
51enne di Messina Carlo Giunta.
La misura degli arresti domiciliari è, invece, stata applicata nei confronti di Francesco Scirocco, 54enne di Gioiosa Marea (Messina), imprenditore già condannato per reati di mafia. Il provvedimento del Gip ha previsto, nel dettaglio, il sequestro delle quote sociali e dell’intero patrimonio del consorzio stabile “Virgilio”, con sede legale a Napoli, nonche’ delle societa’ “Cantieri Generali srl”, con sede a Caltanissetta, e “Polime srl”, di Messina, poiche’ ritenute strumentali alla commissione del reato di reimpiego di denaro, beni o utilita’ di provenienza illecita.
L’indagine ha preso le mosse
dall’analisi di alcuni fatti di rilevanza penale riguardanti il consorzio
stabile “Coroim”, all’epoca presieduto da Angelo Romano, che si era
aggiudicato commesse pubbliche di notevole importanza, tra cui l’ampliamento
del Palazzo di giustizia di Caltanissetta, la manutenzione ordinaria e
straordinaria del Policlinico Universitario di Messina e l’ampliamento
dell’area di servizio autostradale milanese di Zenone est: dapprima i
fallimenti a catena di alcune societa’ nissene componenti il predetto
consorzio, in particolare la Impreter srl la G.m.i. srl, riconducibili ai
fratelli Iraci Cappuccinello, le quali hanno subito, altresi’, azioni
distrattive in favore della Cantieri Generali srl, societa’ anch’essa facente
capo ai fratelli Iraci. Poi il fallimento dello stesso consorzio stabile
Coroim, con distrazione prefallimentare delle risorse produttive (nella forma
dell’affitto di ramo d’azienda, comprensivo degli appalti pubblici aggiudicati)
in favore del consorzio stabile “Virgilio”, già con sede a Catania,
all’epoca presieduto dall’imprenditore campano Gianpiero Falco.
Gli approfondimenti della Dia
sono stati sviluppati attraverso l’esecuzione di accertamenti bancari,
riscontri societari, intercettazioni telefoniche, esame di persone informate
sui fatti ed acquisizioni documentali presso la stazione appaltante, costituita
dal Provveditorato regionale delle opere pubbliche di Palermo, ed altri uffici
della Pubblica amministrazione; si sono focalizzati sulla progressiva
emersione, nella fase esecutiva degli appalti, di soggetti appartenenti alle
sfere mafiose, quale espressione occulta dei consorzi Coroim e Virgilio. E’
emersa la figura di Francesco Scirocco, imprenditore messinese condannato per
concorso esterno nel reato di associazione mafiosa, vicino sia alla famiglia
dei Barcellonesi che a quella di Tortorici dei Bontempo Scavo. In ordine al
reato di reimpiego di beni di provenienza illecita nel consorzio stabile
Virgilio, risultano indagati lo stesso Francesco Scirocco, Carlo Giunta (dal
febbraio 2015 consigliere del consorzio, nonche’ amministratore unico della società
cooperativa Eco Ambiente, socio di maggioranza di Virgilio), Aldo Domenico La
Marca (dal settembre 2012 direttore tecnico del consorzio e dal febbraio 2015
al marzo 2016 Consigliere), nonche’ altri soggetti non raggiunti dalle misure
disposte dal gip. Inoltre nel 2016, nell’ambito delle attività investigative,
la Dia di Caltanissetta, previa autorizzazione della procura nissena, ha
inviato all’Anac un rapporto che ha determinato l’emissione di un provvedimento
interdittivo di sospensione all’esercizio dell’attivita’ di attestazione, nei
confronti dell’ente Pegaso Organismo di attestazione spa con sede a Napoli.