Polizia confisca a Napoli pizzeria a Turi Cappello storico boss catanese
La Polizia ha sequestrato a Napoli una società di ristorazione riconducibile allo storico boss ergastolano catanese Salvatore ‘Turi’ Cappello, capo dell’omonima cosca e storica rivale della ‘famiglia’ Santapaola. Il provvedimento, eseguito dalla Divisione anticrimine e dalla squadra mobile di Catania, riguarda la pizzeria ‘I due vulcani’ ed è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione […]
La Polizia
ha sequestrato a Napoli una società di ristorazione riconducibile allo storico
boss ergastolano catanese Salvatore ‘Turi’ Cappello, capo dell’omonima cosca e
storica rivale della ‘famiglia’ Santapaola.
Il provvedimento, eseguito dalla Divisione anticrimine e dalla squadra mobile di Catania, riguarda la pizzeria ‘I due vulcani’ ed è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale etneo dopo una proposta d’applicazione di misura di prevenzione reale a firmata da procuratore e dal questore del capoluogo siciliano. Confiscati anche un immobile, sempre a Napoli, al figlio, Salvatore Santo, e un motociclo alla compagna, Maria Rosaria Campagna, di Cappello.
Il
valore dei beni è stimato in circa 100 mila euro.
Il decreto dispone inoltre per il boss l’aggravamento di un altro anno della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Obbligo di soggiorno per tre anni per Maria Rosaria Campagna che in passato è stata condannata per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti negli sviluppi dell’operazione ‘Penelope’.
L’attività
d’indagine che ha portato alla proposta di sequestro, poi sfociato nell’attuale
confisca, ha analizzato la crescita delle capacità patrimoniali di Salvatore
Cappello in un arco temporale che va dal 2004 al 2017, accertando così una serie
di investimenti orientati sia all’acquisto di beni, sia all’avvio di esercizi
pubblici e di imprese che, seppur formalmente intestati a parenti e a terzi
estranei, erano tutti pienamente riconducibili a lui e alla compagna Maria
Rosaria Campagna, 51 anni, anche lei detenuta (che ha svolto per lui il compito
di messaggere verso i sodali del clan, riuscendo così a impartire le istruzioni
operative per la gestione dell’associazione criminale). L’azienda confiscata,
con sede a Napoli, riporta l’insegna “I due vulcani’: una denominazione che per
gli investigatori evoca l’unione delle citta di Catania (località di origine di
Cappello e della