Compravendita della cittadinanza italiana: scoperto comitato d’affari al Comune
Dodici le misure cautelari nell’operazione “Tuido incluido’, ‘Tutto incluso’, della Squadra mobile di Catania che ha disvelato un “comitato d’affari”, a carattere transnazionale, attivo nel settore della compravendita della cittadinanza italiana attraverso il sistema del cosiddetto “iure sanguinis” in favore di brasiliani. Un servizio ‘tutto incluso’, appunto. Coinvolti impiegati infedeli del Comune di Catania. Tra le misure emesse […]
Dodici le misure cautelari nell’operazione “Tuido incluido’, ‘Tutto incluso’, della Squadra mobile di Catania che ha disvelato un “comitato d’affari”, a carattere transnazionale, attivo nel settore della compravendita della cittadinanza italiana attraverso il sistema del cosiddetto “iure sanguinis” in favore di brasiliani. Un servizio ‘tutto incluso’, appunto. Coinvolti impiegati infedeli del Comune di Catania. Tra le misure emesse dal gip ci sono nove arresti domiciliari (uno dei destinatari risulta irreperibile, si tratta di un brasiliano residente nel suo Paese e risultato uno degli organizzatori della maxi truffa) e tre obblighi di firma. Contestate le accuse di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalita’ e dal fine del profitto, corruzione, falso in atto pubblico. L’indagine nasce da alcune anomalie segnalate su varie istanze per il rilascio del passaporto italiano. Le indagini, svolte dagli investigatori della Sezione criminalita’ straniera e prostituzione, con servizi sotto copertura e telecamere installate negli uffici comunali del capoluogo etneo, hanno permesso di ricostruire l’esistenza di un gruppo ramificato tra Brasile e Italia, individuando i promotori nel titolare dell’agenzia disbrigo pratiche di via Alcide de Gasperi, a Catania, e in un italo-brasiliano che dimora in Brasile, quest’ultimo con il compito di agganciare la clientela, assistere i brasiliani che rivendicavano la titolarita’ del diritto ad acquisire la cittadinanza italiana, nonche’ incassare i primi acconti.
Gli investigatori hanno accertato che l’organizzazione si avvaleva di una fitta rete di impiegati infedeli del Comune di Catania che avevano il compito di accelerare l’iter di acquisizione della cittadinanza italiana, attribuendo priorita’ di trattazione alle pratiche presentate dal brasiliano per conto dei suoi assistiti. I dipendenti, con il ruolo di organizzatori, hanno costituito una sorta di vera e propria squadra e, ciascuno per la propria competenza (un vigile Urbano addetto ai controlli sulle residenze, un’impiegata dell’Ufficio Stranieri, la responsabile dell’Ufficio Cittadinanze e un addetto all’Archivio dello Stato civile), “utilizzando a fini personali la funzione pubblica ricoperta”, riusciva a controllare le pratiche presentate. Ruolo cardine anche quello del responsabile dell’Ufficio cittadinanze, oggi in quiescenza, che nascondeva le carenze presenti nelle pratiche che avrebbero dovuto comportarne la sospensione o il rigetto, con la collaborazione dell’addetto all’Archivio di Stato. Tra gli ‘infedeli’ anche un ufficiale di anagrafe dell’Ufficio stranieri, che provvedeva all’accettazione della richiesta di iscrizione anagrafica di residenza, attribuendo una corsia preferenziale alle pratiche presentate da brasiliano. Il giro di affari accertato durante le brevi fasi delle indagini ammonta alla somma complessiva di 265 mila euro, per la quale e’ stato disposto sequestro preventivo, anche per equivalente, a carico dei due promotori, di cui il terminale brasiliano risulta attualmente non presente in Italia e, pertanto, ai fini dell’esecuzione della misura, verranno attivati i consueti canali di cooperazione internazionale.
Il gruppo, a fronte del pagamento di migliaia di euro (le cifre oscillavano tra 5 mila e 5.500 euro a pratica) offriva un pacchetto completo cosidetto “tudo incluido”, comprensivo di adempimenti burocratici, prelievo e accompagnamento in aeroporto, alloggio nel territorio catanese (per lo stretto tempo necessario ad acquistare la doppia cittadinanza, dai 12 ai 14 giorni) presso strutture messe a disposizione dall’organizzazione, consistenti in 4 immobili e, in alcuni casi, l’offerta prevedeva anche l’organizzazione di cene per festeggiare il buon esito delle pratiche. In questo contesto, gli impiegati comunali hanno conseguito vantaggi economici basati essenzialmente in canoni di locazione notevolmente maggiori rispetto ai prezzi di mercato (500 euro a persona per una permanenza di soli 12-14 giorni), forniture di carburante e altre regalie in cambio di false attestazioni di residenza. La responsabile dell’Ufficio cittadinanze, insieme all’impiegato dell’Archivio di Stato, dietro l’apparente servizio di riordino dei locali, riceveva per ogni brasiliano giunto a Catania 250 euro, occupandosi delle pulizie dei locali adibiti ad ospitare i brasiliani e del cambio biancheria, come emerso dalle immagini riprese dalla telecamera installata all’interno dell’ufficio pubblico, dove, intorno alle 7.30, quando l’ufficio era ancora non frequentato, l’addetto all’Archivio di Stato consegnava alla collega la somma di 625 euro. La prova dello “scambio dell’utilita’ incassata da dipendenti pubblici in cambio dei favori resi nell’espletamento delle loro mansioni” e’ stata infatti ripresa dalla polizia con una telecamera nascosta nell’ufficio Cittadinanze del Comune di Catania. La registrazione e’ finita agli atti dell’inchiesta. Nel video un uomo dice a una donna seduta dietro a una scrivania “Ho due buone notizie: una buona e l’altra antipatica. La prima e’ che ne sono venuti cinque, la cattiva e’ che rompono prima di arrivare…”. La donna replica che “…e’ dal primo momento… all’epoca quando ha cominciato, mi ha detto ‘no la pulizia deve essere fatta, la casa pulita…'”, ma “il cambio della biancheria se lo fanno loro…”. Nel video si vede l’uomo che prende il suo portafogli e chiede alla donna “625 euro… giusto?”, prima di consegnarle qualcosa che lei posa nella sua borsa.