Migranti: madre e bimbo ricongiunti a Reggio Emilia (con tappa ad Agrigento) dopo ‘odissea’ di 8 mesi
Ora si è in attesa che il Tribunale si esprima sulla possibilità che mamma e figlio possano vivere insieme nel centro di accoglienza di Agrigento che ospita la donna
La loro ‘odissea’ si è conclusa con un abbraccio, ieri, già ribattezzato l”Abbraccio di Natale’, dopo 8 mesi di lontananza e le peripezie legata ad una traversata del Mediterraneo con il sogno di un futuro diverso.
Protagonisti della vicenda, raccontata dettagliatamente sul proprio sito dal Comune di Reggio Emilia, una madre migrante e il figlio di 5 anni, divisi nei momenti della traversata e ricongiunti, dopo mesi, grazie anche alla tenacia di una ragazza che aveva promesso alla madre del piccolo di prendersi cura di lui finchè lei non fosse riuscita a raggiungerlo.
La storia
Dei fatti i servizi sociali del Comune di Reggio Emilia vengono a conoscenza lo scorso giugno quando al Pronto soccorso dell’Arcispedale ‘Santa Maria’ si presentano una ragazza e un bimbo di 5 anni, che dichiarano di provenire dalla Costa d’Avorio: si sono recati in ospedale perchè il piccolo non si sente bene.
La ragazza dice prima di essere la madre, poi la zia del piccolo e, alla fine, racconta un’altra storia: il bambino non è suo parente, ma è il figlio di una donna che ha conosciuto durante il viaggio dalla Costa d’Avorio alla Tunisia, dove si sarebbero imbarcate per l’Italia.
La separazione
Durante la salita su un mezzo di fortuna, la madre sarebbe rimasta bloccata dalla folla non riuscendo a salire sullo stesso barcone su cui era invece salito il figlio affidato alla giovane con la promessa di non abbandonarlo fino al suo arrivo. Compiuta la traversata del Mediterraneo, dalla Sicilia la ragazza arriva a Reggio Emilia, senza documenti, senza un luogo in cui essere ospitata e con un bambino non suo. I due, compiuti gli accertamenti sulla veridicità della vicenda, vengono affidati ad una struttura utilizzata per l’accoglienza di mamme e bambini.
Le video-chiamate
Sbarcata in Italia ad agosto, la madre del piccolo viene ospitata presso un centro di accoglienza ad Agrigento, dove riesce a mettersi in contatto con la giovane amica. Da questo momento inizia una serie di video-chiamate in cui il piccolo e la madre mostrano chiaramente il loro affetto reciproco tanto da convincere le istituzioni italiane della veridicità del loro rapporto familiare e permettere alla madre, dopo i numerosi e complessi passaggi burocratici, di riabbracciare, ieri, il piccolo. Ora si è in attesa che il Tribunale si esprima sulla possibilità che mamma e figlio possano vivere insieme nel centro di accoglienza di Agrigento che ospita la donna.
La giovane amica è stata accolta in un centro per richiedenti asilo, nel quale inizierà il proprio percorso personale.