Agrigento

Valle dei templi, si torna a scavare nel sito del Teatro Ellenistico

Presente alla consegna dei lavori l'assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà

Pubblicato 4 anni fa

Dopo lo stop in parte dovuto all’emergenza sanitaria legata al Covid-19, oggi ripartono i cantieri di scavo nel sito del Teatro Ellenistico della Valle dei Templi.

“Stiamo puntando molto sulla ripresa dei cantieri di scavo, consapevoli che l’unicità della Sicilia sta nella forza della sua storia, nei suoi momenti, dice l’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà presente alla cerimonia di consegna dei lavori di scavo. E’ un momento di ritorno a lavoro, di ripartenza, e lo facciamo attraverso la cultura. Nell’imbuto del Recovery Fund le somme destinate ai Beni archeologici sono pochi, sottolinea Samonà, ma il governo regionale si sta impegnando affinchè gli scavi all’interno del teatro ellenistico vanno oltre i sei mesi previsti”.

La nuova campagna che si è aperta oggi, per una tranche di 200 mila euro, mira a portare alla luce l’edificio monumentale che, si affaccia sulla collina dei templi, costituiva l’ingresso scenografico all’area pubblica della città ellenistico romana. 

“Lavoriamo in totale sicurezza per riportare alla luce la ricostruzione dell’antica Akragas, dice il direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi Roberto Sciarratta. Continueremo con la forma del cantiere aperto per permettere agli studenti, ma anche ai visitatori, di partecipare alla campagna di scavo”.

le interviste

L’edificio è stato rinvenuto in stato avanzato di distruzione, cosi come l’aveva visto il Fazello alla metà del 500, non lontano dalla chiesa di San Nicola. Nel 2016, il team di ricercatori composto dalle archeologhe del Parco Valle dei Templi, del Politecnico di Bari e dell’Università di Catania, è riuscito ad identificare il sito: il teatro costituiva la quinta monumentale dell’agorà. Da questa prima scoperta si sono avviate altre indagini preventive che hanno portato alla luce parte del monumento. La prima ad essere individuata è stata la summa cavea, cioè la parte più alta dell’anfiteatro, quasi del tutto distrutta; andando avanti con gli scavi, è emerso un sistema di camere cieche e contigue a forma trapezoidale che seguivano il muto curvo e sostenevano la gradinata. Al centro della summa cavea uno stretto passaggio collegava l’agorà al teatro, che sfruttava l’andamento del terreno. Adesso rimangano da indagare la parte centrale e meridionale dello spazio, la situazione del koilon (gradinata), e dell’orchestra rispetto alla scena.

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