Calcio – L’Italia Campione d’Europa ora sogna anche il Mondiale
Il bilancio di questa avventura non può che essere sfavillante
Difficile immaginare un epilogo più dolce per l’Italia di Mancini. La gioia di tutti i giocatori, i tifosi, un Paese intero, probabilmente è la reazione incondizionata frutto anche della sorpresa. Perché – diciamoci la verità – forse anche nelle stesse dichiarazioni convinte di Mancini della vigilia c’era un po’ di “pretattica”. Un discorso motivazionale che forse ha sortito un effetto ancor più amplificato di quello che era lecito aspettarsi. Ma tant’è, va bene, anzi benissimo, così.
L’Italia Campione d’Europa dopo più di cinquant’anni, e a quindici dal successo mondiale di Berlino, fa tirare un sospiro di sollievo a tutta la nazione, fa dimenticare i recenti momenti nefasti, fa ritrovare entusiasmo e regala fiducia per il futuro. È il successo dell’umiltà, paragonato all’arroganza d’Oltremanica, dei vecchi Bonucci e Chiellini, ma anche della freschezza di Donnarumma e Chiesa, ma sarebbe ingeneroso non citare tutti gli Azzurri a uno a uno.
Il bilancio di questa avventura non può che essere sfavillante: sono trentaquattro le gare consecutive della nostra nazionale senza alcuna sconfitta. In questi Europei abbiamo disputato sette match uscendone imbattuti, quattro li abbiamo vinti al 90’, uno dopo i tempi supplementari e due ai calci di rigore. Solo quattro i gol subiti (a proposito di Donnarumma, Bonucci e Chiellini) e ben tredici quelli segnati, realizzati da ben sette giocatori diversi (cosa vuole dire il gruppo…). Quando si parla di rigori, si dice spesso che siano una lotteria, sì, ma se li affronti a petto in fuori, con convinzione, e con Gigione Donnarumma in porta, è più “semplice” esorcizzarli. E così è stato, quello che una volta era il nostro tallone d’Achille si è trasformato in uno dei nostri principali punti di forza: glacialità e orgoglio hanno fatto la differenza dagli undici metri.
Subito dopo la finale di Wembley, il Mancio ha dribblato con la solita classe le domande sul Mondiale in Qatar del prossimo anno, ma anche il mondo del calcio corre veloce (anzi forse addirittura più veloce di quello normale) ed è inevitabile pensare già al prossimo prestigiosissimo appuntamento: con questa vittoria nel campionato europeo, l’Italia strappa forzatamente una delle etichette di favorita. Una responsabilità in più, ma una delle tante che finora il gruppo azzurro ha dimostrato di saper assorbire con leggerezza e determinazione.
E non a caso anche i siti di scommesse, passati in rassegna con dovizia di particolari da Sportytrader, si sono accorti di noi, anche se prima di Euro 2020 credevano poco nell’Italia di Roberto Mancini. Gli Azzurri, infatti, hanno scalato le gerarchie, piazzandosi in seconda fila nell’ipotetica griglia di partenza del prossimo “Gran Premio” del Qatar. La Francia resta in pole position, affiancata dal Brasile (la vittoria dei transalpini e dei verdeoro è data a sette volte la posta), seguiti a brevissima distanza proprio dalle due finaliste di Euro 2020 (nove è la quota di Italia e Inghilterra). Poi, Spagna, Argentina, Belgio, Germania e via via tutte le altre.
Insomma, se all’inizio di questa avventura l’obiettivo del Mancio era quello di restituire credibilità al calcio italiano, possibilmente cancellando dal nostro dizionario la parola catenaccio, e magari vincendo dando pure spettacolo, non si può proprio dire che quell’obiettivo non sia stato raggiunto. E la dimostrazione sta anche nel modo in cui questa vittoria azzurra è stata accolta nel mondo: ci hanno celebrato e reso onore anche “vecchi nemici”, a testimonianza del fatto che non solo abbiamo vinto, ma anche meritato di vincere, come giustamente sottolineato dal Presidente Mattarella nel discorso alla squadra. Una mostrina in più sulla giacca del nostro Capitano Mancio.