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“Droga, danneggiamenti e tentato omicidio”: 7 rinvii a giudizio, 4 all’abbreviato

Il procedimento è relativo all’operazione “Fermi Tutti” scattata a Porto Empedocle

Pubblicato 4 anni fa

Il gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di otto imputati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta “Fermi Tutti”, operazione eseguita oltre sette anni fa dalla Polizia di Stato. Le accuse sono, a vario titolo e in concorso tra loro, di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, detenzione illecita di armi e munizioni, fabbricazione e trasporto in luogo pubblico di bottiglie incendiarie, danneggiamenti a seguito incendio e anche, per alcuni, un tentato omicidio.

Il prossimo 20 dicembre, davanti i giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato, compariranno: Giuseppe Romeo, 28 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Lombardo, 32 anni, di Porto Empedocle; Paolo Mendola, 42 anni, di Agrigento; James Burgio, 28 anni, di Porto Empedocle; Carmelo Burgio, 30 anni, di Porto Empedocle; Stefano Albanese, 42 anni, di Porto Empedocle; Giancarlo Buti, 32 anni, di Porto Empedocle. Altri quattro imputati hanno scelto la via del rito abbreviato: si tratta di Francesco Tarantino, 34 anni; Gaetano Massei, 30 anni, di Palermo; Francesco Capizzi, 54 anni di Porto Empedocle e Francesca Paola Montesano, 35 anni. 

L’accusa contesta agli undici il fatto di aver dato vita a due distinte bande criminali dedite allo spaccio di droga, ai danneggiamenti, intimidazioni e, per alcuni, anche tentato omicidio: il 19 settembre 2013 furono esplosi diversi colpi di arma da fuoco nei confronti di Gaetano Massei, un pusher palermitano, giunto a Porto Empedocle per la cessione di un grosso quantitativo di stupefacente. Massei, che viaggiava a bordo di una Bmw in compagnia della moglie e della figlia di appena 3 anni, fu raggiunto da una scarica di tre colpi di arma da fuoco e in seguito rapinato di 8kg di hashish, 4 mila euro e della stessa macchina. Quest’ultima fu ritrovata dalla polizia abbandonata nelle adiacenze di un casolare diroccato sito nella contrada Granciara di Porto Empedocle.  Nel collegio difensivo gli avvocati Daniele Re, Salvatore Pennica, Silvio Miceli e Riccardo Gueli. 

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