Agrigento

Ad Agrigento la presentazione del libro “La tutela del patrimonio archeologico” di Andrea Russo

L'autore è un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, in servizio presso il Nucleo Tpc di Venezia, precedentemente in servizio a Naro

Pubblicato 2 anni fa

Il prossimo 6 novembre 2023, alle ore 17:00 ad Agrigento, al Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” di Agrigento verrà presentato il libro di Andrea Russo, maresciallo capo del Nucleo Tpc di Venezia “La tutela del patrimonio archeologico. Disciplina, previsioni penali e polizia giudiziaria”, Editoriale Scientifica 2023, un libro che si configura come una vera e propria guida per i professionisti di settore, ma anche per chi è interessato di reperti archeologici.

Dopo i saluti del direttore del Parco Valle dei Templi Roberto Sciarratta e del direttore del Museo Giuseppe Avenia, sull’argomento interverranno insieme all’autore, Vincenza Gaziano pres. ordine degli avvocati di Agrigento, Daniela Cannarozzo – Avvocato foro Agrigento, Salvatore Vella – Procuratore Aggiunto Tribunale di Agrigento, Giacomo Minio – Docente di Economia applicata BB.CC.Unipa, Valentina Caminneci – Archeologa Parco Valle dei templi Agrigento. Modera i lavori Carola Depaoli – Presidente ANDE sez. Agrigento.

L’autore nel libro traccia una storia della legislazione in materia di tutela del patrimonio culturale a partire dal Regno d’Italia fino all’attuale Codice dei beni culturali e del paesaggio. “Non indico precise attività di servizio sulle quali, non posso riferire; tuttavia, citando ancora il testo, ribadisco come ‘l’acquisizione d’informazioni, la raccolta di segnalazioni, la ricezione di denunce ed esposti, il monitoraggio di mercati, fiere, case d’asta, web’ hanno costituito gran parte delle esperienze, poi motivazioni, alla base del manuale”, dichiara il maresciallo Russo in una intervista rilasciata a “Altervista”. Non solo beni archeologici italiani, un capitolo viene anche dedicato ai beni provenienti da altri paesi, tutti ricchi di testimonianze archeologiche: l’Egitto, la Grecia e la Turchia, Paesi, così come l’Italia, sono stati e sono attualmente vittime di scavi clandestini svolti, soprattutto in passato, in maniera intensiva, e fermati dall’operato dei Carabinieri della sezione Tpc.

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