Agrigento

Agrigento, sequestrati 20 milioni di euro all’imprenditore Marco Campione

Maxi sequestro della Dia all'ex leader di Girgenti Acque

Pubblicato 1 anno fa

Beni per oltre 20 milioni di euro sono stati sequestrati all’imprenditore agrigentino Marco Campione dalla Direzione investigativa antimafia, su proposta del direttore della Dia e del procuratore di Agrigento, Salvatore Vella.

Campione, attivo in diversi settori economici e nel recente passato leader nella governance della società di gestione della rete idrica della provincia, nel giugno 2021 venne sottoposto a fermo di indiziato di delitto per associazione per delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari, in materia ambientale e truffa ai danni di privati ma il provvedimento venne annullato pochi giorni dopo dal Tribunale del Riesame di Palermo.

Documentata l’ascesa dell’imprenditore e la creazione di una vera e propria “impresa illecita” – sostengono gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa. Il provvedimento ha interessato due società e partecipazioni in altre sei società, tra cui quella che in precedenza gestiva il servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento, nove immobili, 26 beni mobili registrati e 38 rapporti finanziari.

Sono stati proprio gli investigatori della Dia, guidati da Roberto Cilona e coordinati dalla Procura di Agrigento, a sviluppare le indagini economico-finanziaria sulla galassia societaria dell’imprenditore, attraverso l’analisi di scritture contabili, libri sociali, movimentazione di rapporti finanziari, documentazione varia. È stato  ricostruito un “excursus che negli anni ha caratterizzato l’ascesa dell’imprenditore e la creazione di una vera e propria ‘impresa illecita’” che ha consentito di delineare un “sufficiente quadro indiziario a sostegno di una prognosi di pericolosità sociale” tale da portare al sequestro preventivo determinato dalla misura cautelare disposta dal Tribunale di Palermo – sezione Misure di prevenzione – che adesso si occuperà del merito della vicenda con udienza fissata per il prossimo 19 febbraio.

Le società di Marco Campione, 62 anni, sottoposte a sequestro preventivo e affidate all’amministratore giudiziario nominato dal tribunale, avvocato Paolo Ziniti, sono: la Costruzioni e Gestioni srl e la EdliMeccanica G. Campione srl e la partecipazioni societarie detenute nella Tess Scarl (in liquidazione), Val Del Belice scarl, Colmata Palermo scarl, La terravecchia scarl. Infine l’ex gestore del servizi idrico integrato di Agrigento, Girgenti Acque, che insieme a un’altra azienda, la Hydortecne srl, sono entrambe destinatarie di interdittive antimafia rispettivamente dal 2018 e 2019 e al centro delle due inchieste della Procura di Agrigento denominate ‘Waterloo’ e ‘Waterloo bis’.

I soldi di Girgenti Acque (che si occupava del servizio idrico pubblico di Agrigento e provincia) e della collegata Hydrotecne venivano stornati in alcune delle aziende di Marco Campione. Vi sarebbe stata una impennata dei fatturati delle aziende dell’imprenditore agrigentino nel momento in cui Marco Campione prese le redini di Girgenti Acque e poi, a partire dal 2019 dopo le interdittive della prefettura, vi sarebbe stato un crollo.

Emerge anche questo – secondo quanto riferito dal procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella – nel provvedimento di sequestro preventivo di beni disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Il sequestro riguarda, in particolare, due società riconducibili di fatto a Campione: la “Campione industries” e la “G. Campione srl”. Aziende che detengono, come compartecipazione, quasi il 52 per cento della fu Girgenti Acque oggi acquisita da Aica. Le imprese sono e resteranno pienamente operative: sono state affidate a un amministratore giudiziario, l’avvocato Ziniti e ad un suo team, che, con la supervisione del Tribunale sezione Misure di prevenzione di Palermo, gestirà rapporti di lavoro, beni, rapporti con fornitori, gestirà rapporti con altre aziende.

Le interviste al Procuratore Vella e al dirigente Dia Cilona
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