Agrigento

Agrigento, sequestrati 30 chili di cocaina per un valore di 3 milioni di euro 

Si tratta del più ingente sequestro di cocaina in provincia, il procuratore Vella: "Aprire gli occhi in vista di Agrigento2025"

Pubblicato 11 mesi fa

Foto di Sandro Catanese e interviste di Irene Milisenda

Maxi sequestro di cocaina ad Agrigento. La squadra mobile, con l’ausilio delle Volanti, ha arrestato un corriere – Giuseppe Neri, 42 anni di Realmonte – che trasportava in auto ben trenta chilogrammi di polvere bianca. Si tratta del più grosso sequestro di cocaina effettuato in provincia di Agrigento. Il blitz è scattato nella notte nei pressi del centro cittadino. Il corriere era a bordo di un’auto e la droga era nascosta in alcune scatole nel portabagagli. Lo stupefacente, che in un primo momento sembrava hashish, era peraltro ricoperto da caffè e oleato con del detersivo per evitare l’eventuale fiuto dei cani. 

Circostanza questa che, insieme all’ingente quantità, non lascia dubbi: ad operare è una organizzazione di professionisti, con rodati agganci e metodi ben studiati. Il corriere, che potrebbe essere un ingranaggio esterno all’associazione ma che gode di fiducia e dietro lauto compenso corre notevoli rischi, è stato arrestato e adesso si trova in carcere in attesa della convalida del provvedimento. La provincia di Agrigento, dunque, si (ri)scopre mercato florido per il traffico di stupefacenti. Appena undici mesi fa, nell’isola di Lampedusa, furono sequestrati 24 chili di cocaina nascosti in casa di un soggetto che si trovava ai domiciliari. 

Segnali che la procura di Agrigento ha ben intercettato ed è proprio in quest’ottica che il procuratore Salvatore Vella ha lanciato un messaggio anche in vista del 2025 quando la Città dei Templi sarà capitale della cultura: “Teniamo gli occhi aperti perchè tra due anni sono previsti due milioni tra visitatori e turisti e si possono apparecchiare tante tavole. La città di Agrigento racconta anche queste dinamiche e la provincia ha notevoli potenzialità criminali. Oggi vogliamo dire ai cittadini che noi ci siamo, sia per le strade che dentro gli uffici pubblici.” 

Alle parole del procuratore seguono quelle del vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, capo della Squadra mobile di Agrigento: “L’indagine è un mix di conoscenza del territorio e raccolta di informazioni. Non si tratta di sprovveduti ma di una organizzazione di professionisti. Il carico di cocaina, probabilmente, doveva essere nuovamente distribuito e rifornire altre piazze di spaccio in Sicilia. Trenta chili è un quantitativo importante, numeri importanti. L’attività investigativa comunque non si ferma, anzi prosegue”. 

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