Agrigento

Grave intossicazione a Ragusa, paziente salvato con antidoto arrivato dall’ospedale di Agrigento 

L’antidoto contro una grave intossicazione da glicole etilenico è stato fornito d’urgenza dal servizio antiveleni della U.O.C. di Farmacia del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio”

Pubblicato 7 ore fa

È arrivato in tempo e ha potuto fare la differenza: l’antidoto contro una grave intossicazione da glicole etilenico è stato fornito d’urgenza dal servizio antiveleni della U.O.C. di Farmacia del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, dove un paziente in condizioni critiche necessitava del trattamento con fomepizolo. Il tempestivo intervento è stato possibile grazie all’ingresso dell’Unità Operativa di Farmacia dell’ospedale agrigentino nella Rete Nazionale dei Centri Antiveleni, che fa capo al Centro di Pavia.

Un traguardo ottenuto sotto la guida del direttore del Dipartimento del Farmaco, dottor Giuseppe Bellavia, che ha promosso il potenziamento delle scorte e la varietà di antidoti disponibili nella struttura. “L’importanza del risultato – spiega Bellavia – nasce dalla crescente diffusione di sostanze potenzialmente tossiche in ambito domestico e lavorativo. Disporre di antidoti in tempi rapidi può letteralmente salvare vite umane”. La richiesta urgente, giunta il 4 giugno, è stata gestita in poche ore dalla rete SAV (Servizio Antiveleni) dell’ASP di Agrigento dimostrando l’efficienza del sistema e la capacità di risposta in situazioni di emergenza. Il servizio è gestito dalla dottoressa Valeria Pizzimenti. 

La sanità agrigentina si conferma dunque punto di riferimento regionale nella gestione delle intossicazioni gravi, contribuendo attivamente al sistema nazionale in un’ottica di cooperazione e supporto reciproco tra strutture sanitarie.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress