Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, protocollo d’intesa tra Prefettura Agrigento e Procura Palermo
Nel protocollo anche la collaborazione della Procura di Agrigento e delle forze di polizia locali
Implementare gli strumenti di prevenzione amministrativa antimafia per preservare da ogni forma di infiltrazione criminale gli interventi finanziati con le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza – P.N.R.R. e del Piano nazionale degli investimenti complementari – P.N.C. Questo lo scopo del protocollo firmato questa mattina ad Agrigento tra il prefetto Salvatore Caccamo e il Procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Palermo, Maurizio De Lucia.
“Uno scambio collaborativo e amministrativo con l’autorità giudiziaria. Definisco importante questo protocollo, dice il prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, perchè è risaputo come nel nostro territorio si sta svolgendo un’azione molto intensa da parte del gruppo interforze antimafia con la finalità proprio di preservare ogni forma di infiltrazione criminale negli appalti. Strumento che da la possibilità di sviluppare ancora meglio tutta quella attività finalizzata ai subappalti e anche per dare maggiore impulso alle attività ispettive presso i cantieri e le ditte interessate in esecuzione di lavori pubblici”; conclude il prefetto Caccamo.
Negli ultimi mesi, infatti, è scattata la maxi inchiesta denominata “Appalti e mazzette” che ipotizza un giro di tangenti per pilotare pubblici appalti nell’agrigentino, con imprese sospette, poiché ritenute contigue alle organizzazioni criminali di stampo mafioso, che avrebbero tentato di intercettare gli ingenti capitali di lavori e appalti attraverso l’imposizione di forniture, mezzi e personale.
“La mia presenza qui è certamente importante non solo per la sottoscrizione del protocollo, che rappresenta uno strumento di una maggiore prevenzione e repressione, ma per dare vicinanza alle forze dell’ordine per l’operatore che ogni giorno con sforzo conducono. Una vicinanza di Palermo che non sempre è vicino ma è colpa di un problema infrastrutturale serio rispetto a chi tutti i giorni si impegna per la legalità in questo territorio complicato”; ha detto il Procuratore De Lucia.
Alla firma del protocollo ha collaborato anche la Procura della Repubblica di Agrigento con a capo il Procuratore Giovanni Di Leo.
“E’ in dubbio che senza un effettivo controllo del territorio noi non abbiamo cognizione dell’effettiva produttività della spesa pubblica. Questo è uno strumento che ci permette di stare un pò meno indietro rispetto alla criminalità di stampo mafioso che di tipo amministrativo”, ha dichiarato il Procuratore Di Leo.
Alla firma era presenti i vertici delle forze dell’Ordine, Questura, Carabinieri, Finanza e DIA.