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Agrigentina riacquista la vista dopo trapianto di cornea con tecniche innovative 

Una donna dell’agrigentino ha riacquistato la vista grazie ad un intervento eseguito dall’unità di oculistica dell’ospedale Gravina, diretta da Salvatore Sileci

Pubblicato 2 ore fa

Nei giorni scorsi, un paziente della provincia di Siracusa e una donna dell’agrigentino hanno riacquistato la vista grazie a due interventi eseguiti dall’unità di oculistica dell’ospedale Gravina, diretta da Salvatore Sileci. Il primo intervento ha riguardato un paziente affetto da una grave patologia bilaterale, con un visus molto ridotto, prossimo alla cecità.

È stato sottoposto a un trapianto lamellare anteriore (Dalk) che gli ha permesso, in pochi giorni, di recuperare una buona acutezza visiva nell’occhio operato. A breve distanza è previsto l’intervento anche sull’altro occhio, con l’obiettivo di ripristinare una visione funzionale bilaterale. Nel secondo caso, la paziente era affetta da distrofia endoteliale di Fuchs. In questo caso, l’équipe ha optato per un trapianto lamellare posteriore (Dsaek), metodica che consente tempi di recupero più brevi e un minore rischio di rigetto. Entrambi i pazienti hanno reagito positivamente, anche grazie alla collaborazione con la Banca degli Occhi del Veneto, che ha fornito in tempi rapidi tessuti di alta qualità, elemento cruciale per la riuscita degli interventi.    “Desidero ringraziare tutto il personale coinvolto – dice il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Questo tipo di interventi dimostra quanto sia importante lavorare in modo coordinato e trasversale. È un segnale concreto di efficienza e competenza, ma anche della volontà di offrire ai cittadini cure sempre più qualificate e vicine al territorio. La riduzione della mobilità passiva resta uno dei nostri obiettivi principali”.     

In Sicilia si eseguono ogni anno circa 600 trapianti di cornea, ma oltre la metà dei pazienti si rivolge ancora a strutture fuori Regione. Rafforzare i percorsi locali è dunque una priorità strategica per la sanità pubblica siciliana. “La rete dei trapianti funziona se può contare su operatori formati e cittadini informati – sottolinea il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Giuseppe Angelo Reina -. Per questo investiamo sulla formazione continua e sulla sensibilizzazione, elementi fondamentali per costruire un sistema davvero autosufficiente nella donazione e nel trapianto di cornee”. A questo impegno sul fronte organizzativo e culturale si affianca la continua evoluzione in campo chirurgico.     

“Le tecniche di trapianto lamellare, come il Dalk (trapianto lamellare anteriore) e il Dsaek (trapianto lamellare posteriore) – aggiunge Sileci -, permettono di sostituire esclusivamente lo strato danneggiato della cornea, preservando il tessuto sano e riducendo significativamente il rischio di rigetto. Questo consente un recupero visivo più rapido e un decorso post-operatorio più favorevole per i pazienti. Grazie a queste metodiche, è possibile trattare con efficacia patologie complesse, offrendo risposte mirate e migliorando la qualità della vita dei pazienti”.     Cresce intanto anche l’attività di donazione delle cornee. Sono 36 i prelievi effettuati sino a ora, grazie alla collaborazione tra l’unità di oculistica, l’Hospice G. Fanales di Caltagirone, diretto da Dora Mazzarino, e il centro regionale trapianti, coordinato da Giorgio Battaglia. Di recente, alla rete si è unito anche l’ospedale di Militello, attivando un percorso stabile di collaborazione per l’identificazione dei potenziali donatori e la gestione dei prelievi. Senza la generosità dei donatori e delle loro famiglie, la disponibilità di tessuti idonei per i trapianti non sarebbe garantita.

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