Sul pianoro del tempio di Giunone spicca a grandi caratteri un enorme manifesto con su scritto “Buon compleanno Presidente “ e accanto una foto del nostro Sergio Mattarella che proprio quel giorno compie 75 anni.
La scenografia non poteva essere migliore per la presentazione del libro che Paolo Cilona ha dedicato ai “Mattarella nella terra di Pirandello, Sciascia e Tomasi di Lampedusa”. L’incontro inizia puntuale alle 19,30 quando il moderatore Enzo Sardo, già sindaco di Racalmuto, apre i microfoni e chiama al tavolo della presidenza Ignazio Cantone, l’on. Angelo Capodicasa, l’on. Michele Cimino, l’architetto Giuseppe Parello, l’avv. Antonino Gaziano e l’on. Calogero Pumilia.
L’attore e regista Enzo Alessi è invitato a leggere alcuni brani significativi di Pirandello, Sciascia e Tomasi mentre altri artisti agrigentini si tenevano pronti per un omaggio al nostro Presidente. Paolo Cilona aveva organizzato una precisa “scaletta” di interventi ma il moderatore Enzo Sardo non riesce poi a mitigare gli interventi e dire di no ai numerosi politici convenuti (l’ex-ministro Cardinale che non rinuncia ad entrare in scena fumando il suo sigaro, all’avv. Tesè, all’avv. Taibi, alle dichiarazioni dell’on. Angelo La Russa, l’on. Errore viene solo citato) che si sovrappongono ai relatori chiamati sul palco e anche se il tutto risulta una affettuosa e meritoria dichiarazione di stima al Presidente, va però a detrimento di quella meticolosa preparazione fissata da Cilona.
Ne è venuto fuori un improvvisato revival della Democrazia cristiana dove è stata rivangata la storia dei grandi delusi della politica siciliana, rivangati i grandi sogni, le ambizioni, gli slanci generosi chiamati a dar vigore in quegli anni alla nuova vita politica, a porre i fondamenti di una democrazia moderna e ad attuare un programma di riforme.
Sogni infranti e vittorie perdute con l’assassinio di Piersanti Mattarella il cui ricordo è apparso a tutti lancinante e non solo per chi collaborò con lui fianco a fianco ma anche per quanti lo conobbero in convegni e riunioni di partito.
Toccanti le parole rivolte da Ignazio Cantone ai Mattarella definiti “i Kennedy” siciliani mentre Angelo Capodicasa ricorda attraverso una serie di episodi la formazione del “governo Campione” con le riunioni che si svolgevano a casa di Sergio Mattarella. Una strettissima frequentazione che lo convinse della statura politica e morale del futuro Presidente della Repubblica. E quando arrivò la designazione di Matteo Renzi per Sergio Mattarella presidente, furono in molti a chiedersi nel Pd e a chiedere al siciliano Capodicasa chi fosse costui. “Rassicurai tutti – rivela oggi Capodicasa – raccontando le numerose occasioni politiche dove Mattarella aveva dimostrato in maniera probante il suo valore”.
Ed è toccato a un democristiano, l’on. Pumilia, un ottantenne fresco di laurea in filosofia, a riportare nei giusti limiti il trionfalismo dei suoi colleghi ricordando le luci e le ombre che ancora oggi aleggiano sulla Sicilia. Colpevole di tutto il bellissimo libro di Paolo Cilona che si è preso la rivalsa su tutto e tutti con la sua storia e il suo sentimento, descrizione e ricostruzione dove – direbbe mons. De Gregorio citato da Cilona – “convivono in un insieme che non è solo realtà vissuta, ma ancora vivente”.
Testo e foto di Diego Romeo