Inchiesta “Waterloo”, Marco Campione davanti ai pm: “Niente sistemi illegali”
Sono 50 gli indagati
Otto ore di interrogatorio serrato, seppur richiesto, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari riguardante l’inchiesta “Waterloo”.
Assistito dai suoi legali di fiducia Lillo Fiorello e Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, l’imprenditore Marco Campione stamani è stato interrogato dai pubblici ministeri della Procura di Agrigento (l’aggiunto Salvatore Vella, i sostituti Sara Varazi e Paola Vetro) coadiuvati da un nucleo appositamente costituito composto da appartenenti alla Dia, Guardia di Finanza e Carabinieri, ossia le forze di polizia che hanno eseguito le indagini.
Campione, tra qualche non ricordo, si è difeso a tutto tondo negando di aver capeggiato un apparato criminale che ha gestito la fallita società Girgenti acque esclusivamente ad uso e consumo personale, facilitando assunzioni clientelari ed agevolando le ditte di famiglia. Anzi, ha rilanciato affermando che l’Azienda funzionava a dovere e il servizio veniva erogato correttamente ai cittadini.
Cinquanta le persone che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e tra questi l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, professionisti, uomini politici, pubblici funzionari e uomini delle forze dell’ordine.
L’interrogatorio dell’imprenditore, prima arrestato e poi scarcerato dal Tribunale della libertà, si è concluso nel tardo pomeriggio.
Adesso, la Procura della Repubblica, ultimati gli interrogatori degli indagati che hanno fatto esplicita richiesta, procederà con la richiesta di rinvio a giudizio.