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L’ombra del boss Massimino e l’ascesa di James Burgio: “In quella zona dovrò avere il Green pass”

Per gli inquirenti James Burgio, rivendicando l’autorizzazione del boss Massimino, avrebbe scalato i vertici della criminalità nonostante si trovi da anni detenuto in carcere

Pubblicato 5 giorni fa



Nell’ennesimo blitz contro le cosche mafiose di Villaseta e Porto Empedocle, il terzo scattato nel giro di sei mesi, una posizione di rilievo viene assunta certamente dall’empedoclino James Burgio, genero dello storico capomafia Antonio Massimino. Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia Burgio, nonostante sia ormai da diversi anni detenuto, sarebbe riuscito ad imporsi nel panorama criminale agrigentino – ragionando da “pari a pari” anche con esponenti di vertice di Cosa nostra – accrescendo notevolmente il suo spessore criminale.

L’operazione, che ha portato al fermo di 14 persone, ipotizza l’esistenza di un unico gruppo sull’asse Porto Empedocle-Villaseta in grado di trafficare stupefacenti, detenere una cassa comune ed emettere “sentenze” nei confronti di debitori o pusher che agivano senza l’autorizzazione dell’associazione. A James Burgio, in questo contesto, viene così contestato il ruolo di promotore con l’aggravante di aver agevolato e garantito il prestigio criminale al suocero Antonio Massimino, storico capomafia di Villaseta. L’inchiesta – che si colloca nel tempo alla fine del 2024 – fotografa prima le tensioni tra i clan di Villaseta e Porto Empedocle e, in seguito, una pace raggiunta con la costituzione di un vero e proprio cartello. L’accordo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, prevedeva la spartizione delle piazze di spaccio (Agrigento e Porto Empedocle) con lo stupefacente acquistato dalle due consorterie a seconda del territorio di competenza.

Burgio avrebbe imposto Cristian Terrana (altro genero di Massimino) alla guida delle piazze di spaccio in nome del boss Massimino: “Perchè li è Agrigento e c’è uno che manca che avi nome e cognome e sta persona sta continuando a pagare nel senso a galera perciò tra cui io pensavo pure per sto santo cristiano, io lì in quella zona dovrò avere il Green Pass”. E ancora: “Io una vita di galera mi sto ammuccando per ste cose.. per poi possibile che chi appartiene a me non aveva un posto.. A primo sale ci spetta perchè è un bravo ragazzo e ci spetta per chi non c’è e poi io ho pensato sempre a chi non c’è da due anni di file e dunque lasciando stare primo sale io la a villaseta agrigento potrei fare quello che voglio”.

Una richiesta, quella di imporre Terrana al vertice delle piazze di spaccio, che sarebbe stata accolta dai nuovi boss Pietro Capraro e Gaetano Licata che, dopo l’arresto di Antonio Massimino, avrebbero ereditato il comando della cosca di Villaseta. L’ascesa criminale di James Burgio, secondo i magistrati antimafia, viene coltivata proprio dall’interno del carcere. L’empedoclino, nonostante anni di detenzione, sarebbe riuscito a comunicare senza nessun ostacolo con l’esterno grazie ai telefonini, impartire ordini, organizzare le piazze di spaccio e finanche decidere spedizioni punitive con armi da guerra. 

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