Migranti tentano fuga da struttura a Casteltermini, Garofalo: “notizie online non riportano il vero, è mio compito avvisare i cittadini”

A seguito della notizia sul tentativo di fuga da parte di alcuni migranti della struttura d’accoglienza sita a Casteltermini in via Don Luigi Sturzo – momentaneamente destinata allo svolgimento del periodo di quarantena, a seguito dell’emergenza epidemiologica da CoVid-19, il Commissario Straordinario Dott. Antonio Garofalo, comunica che “le notizie diffuse con i mezzi di comunicazione offerti da internet e dalle piattaforme social nonché gli articoli pubblicati da alcuni quotidiani on-line non sono veritiere”.

Nella nota a firma del Commissario Garofalo si legge: “la struttura, individuata su disposizione della Prefettura-U.T.G. di Agrigento, ad oggi, ospita n. 50 migranti di nazionalità tunisina, nella tarda serata di mercoledì 8 luglio 2020 – secondo quanto comunicato dalle Autorità presenti in loco – si sono allontanati dallo stabile in questione n. 8 soggetti, dei quali 3 a causa della fuga hanno riportato gravi fratture e si trovano ricoverati presso l’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento; 2 sono stati, immediatamente individuati e riportati all’interno della struttura; 3 risultano, al momento, irrintracciabili. Immediatamente – in costante contatto con il preposto Ufficio della Prefettura di Agrigento – sono state avviate le ricerche dei tre tunisini non ancora rintracciati.
Sul punto, si rappresenta che le Forze dell’Ordine (il Reparto O.P. dei Carabinieri, la Stazione di Casteltermini e la Polizia Locale) stanno, sin dalla notte scorsa, perlustrando il territorio comunale per la ricerca dei fuggitivi.
Si coglie l’occasione per ricordare, altresì, che la struttura di via Don Luigi Sturzo opera – secondo quanto comunicato dalla Prefettura-U.T.G. di Agrigento – fino al prossimo 31 luglio, termine in cui cesserà lo stato di emergenza sanitaria nazionale” .

“Al riguardo, conclude nella nota il Commissario, sarà mio compito, seguire e prendere informazioni da fonti sicure istituzionali e avvertire tempestivamente la cittadinanza”.