Canicattì

Canicattì, inaugurato il Giardino dei Giusti; Corbo: “un segnale forte di legalità”

L'angolo della Villa Comunale "Stefano Saetta" dedicato alla memoria di figure che si sono rese meritevoli di azioni a servizio dello Stato e difeso i valori di Giustizia

Pubblicato 2 ore fa



E’ stato inaugurato a Canicattì, presso la Villa Comunale “Stefano Saetta” il Giardino dei Giusti. Due foglie grandi e attorno dei piccoli germogli che riportano i nomi dei sette giusti. Oltre al giudice beato Rosario Angelo Livatino considerato il giudice giusto, figurano il giudice Saetta magistrato integerrimo, Moshe Bejski colui che creò il giardino dei giusti, Padre Gioacchino La Lomia il frate cappuccino che nacque ricco e visse povero, il Dottor Antonino Sciascia padre delle scienze radiologiche, Pietro Ivano Nava il testimone onesto, e il maresciallo Calogero Vaccaro Vittima del dovere.

“Un momento toccante con cui abbiamo voluto rafforzare la nostra riconoscenza a quelle figure che hanno dedicato la loro vita allo Stato e alla Giustizia. Sono sette giusti che hanno dato tanto non solo per Canicattì ma anche per tutta la provincia. Un segnale forte di legalità che oggi Canicattì vuole dare”, ha dichiarato il sindaco Vincenzo Corbo.

La giornata, che si è svolta nella Memoria Liturgica del Beato Rosario Angelo Livatino, è iniziata proprio dalla Casa Museo Livatino in via Regina Margherita, poi autorità civili e militari e giovani studenti di ogni età, in un lungo corteo si sono diretti verso la Villa Comunale per la cerimonia di inaugurazione.

“E’ un prezioso momento per fare memoria e soprattutto per divulgare alle giovani generazioni il vissuto di “uomini” che nel loro agire quotidiano hanno scelto il bene. Attraverso questo giardino, che abbiamo proposto all’Amministrazione comunale, vogliamo onorare coloro che hanno posto l’uomo al centro del proprio mondo di valori”, ha sottolineato Claudia Vecchio, Presidente dell’Associazione Casa Museo Giudice Livatino.
All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri i familiari del maresciallo Vaccaro e il figlio del giudice Saetta, Roberto Saetta che ha sottolineato: “mi fa particolarmente piacere che venga dato valore al nome di mio padre. La villa era già dedicata alla figura di mio fratello Stefano, e queste sono iniziative che servono a far conoscere ma soprattutto ricordare a tutte le generazioni il sacrificio di questi Uomini Giusti”.

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