Parla Pino Maniaci: “Estorsione?Era solo pubblicità.” Ingroia: “Denunceremo i carabinieri”

Un leggero ritardo, sguardo provato dagli ultimi giorni funesti. Pino Maniaci arriva al Tribunale di Palermo, accompagnato dal proprio legale Antonio Ingroia, dove ad attenderlo ci sarà il gip Sestito ed il procuratore, Vittorio Teresi. “Sono tranquillissimo, risponderò a tutte le domande” – le prime ed uniche parole prima di essere ascoltato.

Maniaci in Tribunale

L’interrogatorio, previsto inizialmente per le ore 10:00, subisce un ritardo che ne fa slittare l’inizio di circa 90 minuti. L’accusa rivolta a Maniaci è quella di aver estorto, sfruttando la sua visibilità ed il suo status di direttore dell’emittente di Telejato, favori e soldi agli amministratori dei paesi di Partinico e Borgetto. Accuse gravi sulle quali, negli ultimi giorni, un grosso polverone si è andato ad aggiungere con la pubblicazione da parte dei media delle intercettazione, sia audio che video, che francamente non possono non lasciare indifferente la persona che ascolta.

LE INTERCETTAZIONI. Da quelle intercettazioni emergono alcuni episodi che, inevitabilmente, mettono in discussione la figura di Maniaci e quello che per moltissimo tempo ha rappresentato con la sua lotta alla mafia. Proprio a quest’ultima, per esempio, Maniaci imputava il barbaro episodio dell’impiccagione dei suoi due cani. Un fatto che destò molto clamore e che sfociò in una pioggia di attestati di stime e solidarietà. Uno spaccato di quanto allora accadde si può ricostruire, sempre con le dovute attenzioni, ascoltando le registrazioni emerse nelle ultime ore in cui Maniaci, a colloquio con la presunta amante, sembra avere le idee chiare sull’autore del infame gesto:” Mi ha ammazzato i cani, sto porco! Ma stavolta non esce che li ha uccisi Gino Bua; esce che li hanno ammazzati la mafia”. E, il direttore di Telejato incalzato proprio su questo episodio, risponde così: “Quella dei cani uccisi è una ferita che brucia ancora molto. In quella telefonata ho cercato di fare sentire in colpa una persona per avere il mio ritorno personale. Io posso dire tutte le minchiate che voglio. Per me i cani non li ha uccisi quel signore che io ho citato nella telefonata, in quel momento mi serviva per fare sentire in colpa una persona”.
E poi c’è il famoso video, all’interno della stanza del Sindaco, in cui Maniaci sembra assumere un atteggiamento lontano da quello che, chi lo segue da diversi anni, immagina di lui. “Se vuoi continuare a sbagliare, continua pure – rivolto verso il primo cittadino – “Mi dovevi 100 e 366 sono 466…”
Questi e molti altri aspetti, dunque, emergono dalle intercettazioni rese note e diffuse dagli organi di informazione. A margine della conferenza stampa, in seguito all’emissione delle misure cautelari, il procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi, aveva usato parole forti:” Questa antimafia non ci serve”.

PARLA MANIACI. L’interrogatorio termina intorno alle 14.15 e Pino Maniaci, accompagnato sempre da Ingroia, si ferma a commentare con i cronisti radunati sotto il Palazzo di Giustizia e, oltre a sostenere la sua innocenza, passa al contrattacco che fanno ben capire quale sarà la sua, e quella dei suoi avvocati, strategia difensiva. Chiaramente Maniaci, come peraltro ha ribadito il suo legale, mira a puntare i riflettori sulla compiuta estorsione che, a suo parere, non si configura: “Quella è pubblicità, ma quale estorsione e i 66 euro era l’IVA“. E si giustifica così quando gli si ricorda che al telefono diceva alla sua amante: “Vado a fottere 50 euro al sindaco”. “Quello è il mio modo di esprimermi. Chi mi conosce sa che al telefono sono sboccato e esagero nei termini“, continua a difendersi il giornalista. E ancora: << Vi do una notizia: domani Telejato chiude, perché non sono riuscito a pagare una bolletta da 815 euro, che è scaduta ieri. Era l’ultimo sollecito dell’Enel. E in questi giorni non ho avuto la possibilità di raccogliere i soldi, anzi il ‘pizzo’, avendo altri pensieri. >>
LA STRATEGIA DIFENSIVA. E, a proposito di strategia difensiva, ci pensa Antonio Ingroia ad essere più chiaro: “Abbiamo chiesto al giudice la revoca del divieto di dimora nelle Province di Palermo e Trapani a cui e’ attualmente sottoposto Pino Maniaci. Esistono altre misure alternative come la revoca del divieto a Partinico, territorio in cui risiede la redazione di Telejato o ancora eventualmente adottare il divieto di contatto con le persone offese”. Si voleva marchiare Pino Maniaci, per due o tre presunte piccole estorsioni, a fronte di avvocati e magistrati indagati la gestione di beni del valore di centinaia di migliaia di euro e che oggi sono a piede libero e che non aspettavano altro che l’indagine approdasse a destinazione. E’ grave e inquietante che questi prefetti, magistrati sapessero che c’era questa inchiesta che bolliva in pentola“. Poi ha annunciato che denuncerà “i Carabinieri “per avere distribiito lo spot promozionale dell’accusa, un video fatto intenzionalmente per distruggere Maniaci, inserendo la faccende dei cani e di Matteo Renzi, faccende che non avevano alcuna rilevanza penale, così come le battute sulla mafia e l’antimafia – dice Ingroia – Tutto questo è stato fatto per sporcare l’immagine di Maniaci.Faremo anche una denuncia al sindaco di Borgetto e del suo addetto stampa Giuseppe Panettino per calunnia – dice Ingroia – perché alla fine della giostra se andiamo a guardare l’ordinanza, tolto il gossip e le cose che non hanno rilevanza penale, tolte le dazioni di denaro relative a spazi pubblicitari e non essendoci in nessuna intercettazione prova né di minacce né di offerte di mutamenti di linea editoriale, le accuse si fondano solo sulle accuse del sindaco e di Panettino”.
E SU FAVA …Fava? Io devo chiedergli scusa? Sarà lui a chiedere scusa a me. Quando saprà come stanno le cose nella realtà”.

 

[ Le Intercettazioni] http://www.grandangoloagrigento.it/procuratore-teresi-non-ci-serve-antimafia-alla-maniaci-le-intercettazioni-choc-video/


[ Addio Pizzo. ] 
http://www.grandangoloagrigento.it/caso-maniaci-addiopizzo-senza-parole-registrazioni-si-commentano-sole/