Cultura

Da ingegnere a produttore di aceto in “salsa siciliana”, la storia di Giacomo Amodeo

La storia di Giacomo Amodeo che dopo aver girato il mondo ha sentito il richiamo della sua terra ed è tornato a Menfi

Pubblicato 2 settimane fa

Da ingegnere meccanico a produttore di un aceto che si basa sui sapori tipici della Sicilia. E’ la storia di Giacomo Amodeo, manager in pensione di industrie metalmeccaniche internazionali, che dopo aver girato il mondo ha sentito il richiamo della sua terra ed è tornato a Menfi, centro rinomato per la sua produzione vinicola. “Improvvisamente dalle mie parti c’è stato un boom: mi sono accorto che tutti si erano messi a produrre vino. Allora mi sono detto: visto che nessuno produce aceto lo farò io”.

Così ha fondato una piccola azienda che, con il marchio “Mastri Acetai”, oggi produce aceti artigianali di alta qualità, la cui originalità ha incuriosito numerosi chef e ottenuto i primi significativi riscontri dai consumatori. “Ho una storia professionale molto diversa da quella vinicola – spiega Amodeo – ma ho voluto provare a mettere a frutto un’intuizione che si è rivelata vincente. In Italia, tra la produzione industriale su vasta scala del classico aceto di vino e quella dell’aceto balsamico, mancava una via di mezzo. Ecco perché ho pensato ad aceti di vino originati da monovitigni che conferissero retrogusti particolari, con fragranze e sentori che offrissero al palato qualcosa di speciale, raccontando anche il territorio di provenienza”.

Quattro gli aceti di vino ottenuti rispettivamente da Nero d’Avola, Chardonnay, Grillo e perfino Marsala dolce, che è uno degli aceti che stanno suscitando maggiore curiosità e interesse. Altri due aceti (originati ancora da Nero d’Avola e da Grillo) “Gran riserva” sono invecchiati in botti di legno. Poi ci sono gli aceti di frutta: arancia, ficodindia melograno. Infine ci sono gli aceti di vino aromatizzati con prodotti tipici del territorio: limone, origano, prezzemolo, rosmarino, capperi, peperoncino, pomodori secchi ed aglio. “Faccio quasi tutto da solo – conclude Amodeo – mi avvalgo di pochi collaboratori e quando posso porto in giro i miei aceti per l’Italia, facendoli conoscere agli addetti ai lavori. Gli chef cercano sempre soluzioni nuove, e i miei prodotti li hanno incuriositi”. (ANSA).

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