“Acquista azioni ma non fu informato correttamente”: sarà risarcito dalla Banca
La decisione del Tribunale di Palermo
La Quinta Sezione Civile del Tribunale di Palermo, in persona del giudice Andrea Illuminati, ha riconosciuto il grave inadempimento contrattuale dell’allora Banca Nuova S.p.a. nell’ambito di un’operazione di investimento, per mancato assolvimento degli obblighi informativi, condannando l’Istituto di Credito (oggi Intesa Sanpaolo S.p.a.) a restituire al risparmiatore il capitale investito, maggiorato degli interessi legali e delle spese di lite. Il Tribunale ha accolto la tesi dell’avvocato Ylenia De Francisci che rappresenta la difesa del risparmiatore V.D.A., originario di Palermo.
La vicenda che ha dato origine al giudizio ha avuto notevole risalto negli ultimi anni, perché ha coinvolto moltissimi ignari risparmiatori clienti di Banca Nuova S.p.a. (poi incorporata da Intesa Sanpaolo S.p.a.), ai quali veniva proposto l’acquisto di azioni illiquide della capogruppo, Banca Popolare di Vicenza. In realtà si trattava di un investimento perso in partenza, frutto di una bolla speculativa. Tant’è vero che a distanza di pochi mesi tutti i clienti della banca “invitati” a effettuare l’investimento dovettero constatare che le azioni acquistate risultavano praticamente prive di valore.
Ed invero, il Tribunale di Palermo, in persona del giudice Illuminati, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Ylenia De Francisci, ha riconosciuto l’istituto di credito colpevole per non avere adeguatamente informato il suo cliente della natura particolarmente rischiosa dell’investimento finanziario proposto, precludendo allo stesso una scelta consapevole. Ha, inoltre, confermato che Intesa Sanpaolo S.p.a. dovrà farsi carico del risarcimento dei danni, quale società incorporante dell’allora Banca Nuova S.p.a.