Giudiziaria

Favara, droga e ricatti sessuali in comunità: rito abbreviato per 7 imputati

Le posizioni di quattro imputati sono state stralciate mentre per altri tre si deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio la prossima settimana

Pubblicato 2 anni fa

In sette vanno all’abbreviato, le posizioni di altri quattro sono state invece stralciate e saranno giudicate separatamente mentre per altri tre imputati si deciderà sul rinvio a giudizio il prossimo giovedì. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, nell’ambito del procedimento scaturito dall’inchiesta “Dark Community”, l’indagine che ipotizza un giro di droga e maltrattamenti all’interno della comunità Oasi di Emmanuele di Favara. La procura di Agrigento, con il procuratore aggiunto Salvatore Vella ed il sostituto Paola Vetro, ha chiesto nelle scorse settimane il rinvio a giudizio nei confronti di 14 imputati.

A processo col rito abbreviato vanno: Chyaru Bennardo, 40 anni di Favara; Carmelo Cusumano, 52 anni di Favara; Emanuele Luigi Capraro, 24 anni di Agrigento; Gaetano Lombardo, 47 anni di Favara; Carmelo Nicotra, 38 anni; Salvatore D’Oro, 50 anni; Giovanni Colantoni, 27 anni. Per questi ultimi (difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano, Fabio Inglima Modica, Maria Alba Nicotra,Vincenzo Caponnetto, Ivana Rigoli, Daniele Re) l’udienza proseguirà il prossimo 30 novembre con la requisitoria del sostituto procuratore Paola Vetro. La decisione sull’eventuale rinvio a giudizio di altri tre imputati verrà discussa all’udienza di giovedì 19 ottobre: si tratta di Antonio Presti, 37 anni; Calogero Rizzo, 36 anni; Giuseppe Papia, 64 anni di Favara. Questi ultimi sono difesi dagli avvocati Calogero Vetro, Antonietta Pecoraro e Gianluca Sprio. La posizione di quattro imputati, tutti difesi dall’avvocato Daniela Posante, è stata invece stralciata e verrà giudicata separatamente: si tratta di Paolo Graccione, 45 anni nato in Germania; Antonio Emanuele Gramaglia, 29 anni; Gaetano Gramaglia, 33 anni; Fiorella Bennardo, 43 anni di Favara. Per loro l’udienza proseguirà il prossimo 16 novembre.

Al centro dell’inchiesta c’è la comunità Oasi di Emmanuele. La struttura, che sulla carta si sarebbe dovuta occupare del recupero di persone con problemi psichici e di tossicodipendenza, si è ben presto rivelata una centrale di spaccio. La droga entrava e usciva con facilità e veniva venduta anche ai pazienti. E chi non riusciva a pagarla veniva “invitato” a saldare il debito con prestazioni sessuali. Tra le contestazioni anche un ricatto a sfondo sessuale con la minaccia di diffondere video e immagini compromettenti. Proprio questa mattina si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Samantha Borsellino, la vittima al centro dei ricatti. La sua costituzione è l’unica ammessa dal giudice che invece ne ha rigettate altre due.

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