Bruciati 20 ettari di grano su terreno confiscato alla mafia: “Non molliamo”
Il danno è stimato in circa 20mila euro, un colpo durissimo che si aggiunge a una stagione già segnata dai due furti.
Un incendio ha devastato 20 ettari di grano duro biologico coltivato su terreni confiscati alla criminalità organizzata, in contrada Cuccumella a Lentini, nel Siracusano. Lo denuncia la cooperativa Beppe Montana-Libera Terra che si occupa di quei campi. “Il raccolto era destinato a contribuire alla produzione di pasta e altri prodotti a marchio Libera Terra. Il danno è stimato in circa 20mila euro, un colpo durissimo che si aggiunge a una stagione già segnata dai due furti.
“Siamo profondamente scossi – dice Alfio Curcio, socio della cooperativa – La preoccupazione è che dietro questi gesti ci sia un disegno preciso: scoraggiarci, farci sentire soli, spingerci a mollare. Non possiamo permetterlo. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è un patrimonio collettivo: va difeso dalle istituzioni con il sostegno attivo della società civile.” Francesco Citarda, responsabile beni confiscati e legalità di Legacoop Sicilia, e di Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia, affermano: “La mafia teme la buona cooperazione perché la combatte sul piano concreto dei diritti, della dignità e dell’economia pulita. Oggi più che mai dobbiamo essere un fronte unito.”
Sostegno da Rita Ghedini, presidente di Cooperare con Libera Terra: “Esprimo la mia più sentita vicinanza alla cooperativa Beppe Montana-Libera Terra, colpita dal terzo attacco nel giro di poche settimane. È evidente che i beni confiscati alla criminalità organizzata sono nuovamente nel mirino in diverse aree del Mezzogiorno. La cooperazione sociale sui beni confiscati va difesa e accompagnata ogni giorno con atti tangibili e politiche coerenti”.