L’ascesa della Stidda a Palma di Montechiaro: “Sono assai, ne tocchi uno e ne scendono cinque”
L’avanzata del “paracco” stiddaro ai danni di cosa nostra era percepita come una situazione difficile e complessa anche da altri uomini d’onore della provincia
Il boss di Palma di Montechiaro Nicola Ribisi, dopo la sua scarcerazione avvenuta nel 2014, si era fin da subito attivato per riorganizzare la locale famiglia mafiosa e riaffermare il dominio nella città del Gattopardo. Una leadership, quella di cosa nostra, messa in discussione dal sempre più presente clan stiddaro dei “Cucciuvì”, facente capo al boss Rosario Pace.
Il “paracco”, negli anni e silenziosamente, aveva affermato sul territorio il proprio potere con un poderoso braccio armato, una operativa ala imprenditoriale – specializzata nelle turbative delle gare d’appalto – riuscendo perfino ad infiltrarsi nella vita pubblica del paese facendo eleggere un proprio capodecina, Salvatore Montalto, al consiglio comunale. Una scalata al potere, quella dei Pace, spianata anche dalle operazioni che hanno decimato la cosca di cosa nostra prima con l’arresto di Nicola Ribisi e, in seguito, del fratello Franesco nell’operazione Nuova Cupola.
Dall’indagine Condor, che ha portato ieri mattina all’arresto di nove persone accusate a vario titolo di voler riorganizzare i clan dell’agrigentino, emerge come Nicola Ribisi si sia da subito attivato per riaffermare il potere della sua cosca. L’avanzata del “paracco” stiddaro ai danni di cosa nostra era percepita come una situazione difficile e complessa anche da altri uomini d’onore della provincia. Il boss di Favara Giuseppe Sicilia, intercettato mentre discute con il cognato, affermava: “Ne ha uno.. due.. quelli (riferito a Pace) sono assai là, sono cinquanta..tu ne tocchi uno e in un attimo ne scendono cinque..
L’attività investigativa ha portato alla luce il dinamismo di Ribisi mediante la ricerca di nuovi soggetti di sua fiducia da affiliare formalmente e promuoverli a “uomini d’onore”. Non sempre però la “chiamata”, almeno in un primo momento, è stata raccolta. Così come avvenuto per un pregiudicato di Palma di Montechiaro che, intercettato, racconta la proposta ricevuta: “Me lo hanno proposto una volta, due volte..e dico . no,no sono a posto.. mettervi in vista voi..ho pensato tra me e me.. noi restiamo dietro..che non abbiamo bisogno di.. noi la mattina ..non scherziamo con le cose serie.. è facile entrare, il problema è poi uscire..”