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Trattativa Stato-Mafia, Procura Generale: “Illogica motivazione assoluzione Mannino”

La procura generale di Palermo ha depositato una memoria di 78 pagine che riguarda la sentenza di assoluzione di Calogero Mannino, nel processo di appello sulla trattativa Stato-mafia

Pubblicato 4 anni fa

La procura generale di Palermo ha depositato una memoria di 78 pagine che riguarda la sentenza di assoluzione di Calogero Mannino, nel processo di appello sulla trattativa Stato-mafia, nel corso della seconda udienza dedicata alla requisitoria. L’ex ministro e’ stato assolto, con rito abbreviato, e la sentenza e’ divenuta definitiva. La procura generale – che oggi affronta anche la posizione del collaboratore nisseno Pietro Riggio – nella memoria parla di “manifesta illogicita’ della motivazione assolutoria con riferimento ai fatti in precedenza accertati nel procedimento a carico dello stesso per concorso esterno in associazione mafiosa, indicativi di pluriennali rapporti con importanti esponenti mafiosi”. L’accusa – rappresentata dai sostituti pg Giuseppe Fici e Sergio Barbiera – precisa nelle 78 pagine suddivise in 21 capitoli – che “non si mette in discussione il giudicato assolutorio”, ma che c’e’ la “necessita’ di parlarne” anche per “una valutazione unitaria agli altri elementi di prova che confermano il fondamento dei fatti accertati nel diverso procedimento a carico di Mannino”. 

L’accusa quindi sottolinea che “e’ doveroso rappresentare anche in questo giudizio – si legge – le doglianze rimaste senza risposta nel parallelo giudizio definito con il rito abbreviato… le motivazioni del giudice di primo grado del processo Mannino sono approssimative e confuse anche nella ricostruzione del percorso argomentativo dell’accusa, mentre quelle dell’appello sembrano piu’ che altro incentrate a enfatizzare ogni possibile criticita’, a volte con evidente travisamento dei fatti, piuttosto che valutare la coerenza del ragionamento dell’organo requirente”. Secondo i pg, inoltre, vi e’ una “motivazione illogica con travisamento del fatto, con riferimento alla verosimile consapevolezza e alla verosimile approvazione da parte del dottor Paolo Borsellino dell’iniziativa dei carabinieri Mori e De Donno di agganciare Vito Ciancimino”; e ancora di un “un travisamento della prova con riferimento alle dichiarazioni rese da Agnese Borsellino in merito a quanto riferitogli dal marito pochi giorni prima di essere ucciso sul fatto che il generale Subranni ‘era punciutu'”. (AGI)

1 commenti
Un pensiero su "Trattativa Stato-Mafia, Procura Generale: “Illogica motivazione assoluzione Mannino”"
  1. vito d'Amuri ha detto:

    l’assoluzione dei carabinieri era scontata in quanto, per i giudici era una trattativa tra Stato – mafia, mentre invece erano verosimilmente solo colloqui investigativi che sono tipici della Polizia Giudiziaria. Sono quelle iniziali investigazioni fatte di approcci e ammiccamenti. Tra l’altro Le indagini di iniziativa della Polizia Giudiziaria sono previste e ben scritte nel codice di procedura penale. L’importante che vengano fatte con onestà e lealtà.

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