Licata

Licata, niente risarcimento per le demolizioni di immobili abusivi

Citati in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Comune di Licata, nonchè Angelo Cambiano e Vincenzo Ortega, rispettivamente sindaco e dirigente del predetto Comune, Renato Di Natale, Ignazio Fonzo, Agata Genna, rispettivamente Procuratore della Repubblica di Agrigento, procuratore aggiunto della stessa Procura e giudice dell'esecuzione penale del Tribunale di Agrigento

Pubblicato 3 anni fa

Il Tribunale di Caltanissetta – Sezione civile  – composto da Francesco Lauricella (presidente); Maria Lucia Insinga; Alex Costanza Giudice (relatore ed estensore) ha dichiara inammissibile il ricorso proposto da Giuseppa Cicatello  di Licata nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Renato Di Natale, Ignazio Fonzo, Agata Genna nonché ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione sulla domanda proposta dalla donna (assistita dal marito, avvocato Gaetano Cardella)  Giuseppa Cicatello nei confronti del Comune di Licata, di Angelo Cambiano e Vincenzo Ortega per appartenere la stessa al giudice amministrativo e condannato la parte attrice alla rifusione, in favore del Comune di  Licata, delle spese del giudizio.

Lo scrive oggi il quotidiano La Sicilia che aggiunge:

Si tratta di una vicenda che si inserisce con pieno titolo nel cosiddetto Caso Licata, scoppiato nella primavera del 2016 e diventato un caso nazionale. Il sindaco dell’epoca Angelo Cambiano, aderendo ad un protocollo stipulato con la Procura della Repubblica di Agrigento, denominato protocollo Fonzo (dal magistrato che ha dato impulso alle attività di demolizione di immobili abusivi rimasti ancora intatti in spregio di ogni legge vigente) ha dato corso ai provvedimenti di demolizione scatenando l’ira della gente.

Arrivano le ruspe – raccontano le cronache di quel periodo – “e per alcune settimane si scatena l’inferno, gli abusivi non ci stanno, fanno le barricate, chiamano in aiuto la politica regionale, minacciano la ditta che ha vinto l’appalto, aggrediscono le forze dell’ordine e si fanno arrestare. Qualcuno si spinge oltre e arriva a dare fuoco alla casa paterna del sindaco. Un clima tesissimo, che porta a Licata il Ministro dell’interno Alfano e induce ad assicurare la scorta a Cambiano”.

Giuseppa Cicatello, 62 anni, scrivono in sentenza i giudici civili di Caltanissetta spiegando le ragioni dell’iniziativa – conveniva in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Comune di Licata, nonchè Angelo Cambiano e Vincenzo Ortega, rispettivamente sindaco e dirigente del predetto Comune, Renato Di Natale, Ignazio Fonzo, Agata Genna, rispettivamente  Procuratore della Repubblica di Agrigento, procuratore aggiunto della stessa Procura e giudice dell’esecuzione penale del Tribunale di Agrigento, chiedendone  la  condanna  al  pagamento  della  somma  di  547.759,00 euro quale ristoro per il danno subito in conseguenza  del  suo dire – illegittima demolizione di due immobili di sua proprietà, siti in Licata, c.da Pisciotto. In particolare, parte attrice si doleva, per quanto riguarda i magistrati, della condotta del giudice della esecuzione penale che non aveva accolto il suo ricorso diretto alla revoca, previa sospensione, dell’ordine di demolizione del manufatto abusivo  contenuto  nella  sentenza  resa  dalla  Pretura  di  Agrigento 1’8/05/1997, e della condotta dei pubblici ministeri che avevano sottoscritto un protocollo di intesa con il Comune di Licata, finalizzato alla  demolizione  di immobili  abusivi, non  conforme alla legge; l’attrice si doleva altresì nei confronti dell’operato del Comune di Licata, del suo sindaco Cambiano e del suo dirigente del dipartimento urbanistica Ortega per avere commesso delle irregolarità  nella  serie procedimentale  che  aveva  condotto  alla demolizione degli immobili, in particolare sotto il profilo della mancata immissione in possesso e del mancato esame di una istanza di sanatoria dei manufatti”.

Dunque, è arrivata la decisione che di fatto non ha accolto alcuna istanza di Giuseppa Cicatello e –   come scrivono i giudici nisseni –  ottenendo, invero, la condanna al pagamento delle spese processuali.

Solo il  Comune di Licata si è costituito in giudizio eccependo il difetto di giurisdizione del giudice adito, in quanto la materia dell’edilizia e urbanistica appartiene alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo chiedendo il rigetto della domanda.

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