Politica

Appalti pilotati nell’agrigentino, le reazioni del mondo della politica

Tra le dichiarazioni quelle del deputato Carmina, di Roberta Lala di Italia Viva e il circolo del Partito Democratico

Pubblicato 1 ora fa

Un presunto giro di appalti truccati in cambio di tangenti è stato scoperto dagli agenti della polizia di Stato di Agrigento che hanno eseguito cinque arresti, due in carcere e tre ai domiciliari. Sono complessivamente tredici le persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Agrigento.  Nel mirino opere fondamentali come il rifacimento della rete idrica, deciso per fronteggiare la siccita’, diventata un affare per i ‘signori’ delle opere pubbliche all’ombra dei templi, il Centro di raccolta dei rifiuti di Ravanusa, figurano i lavori di manutenzione straordinaria della strada provinciale 19 Salaparuta-Santa Margherita Belice, la riqualificazione e ristrutturazione dello stadio “Dino Liotta” di Licata.

L’inchiesta ha svelato un intreccio pericoloso tra politica, burocrazia e imprenditoria che operava in spregio alle leggi, con l’obiettivo di truccare gare d’appalto e ottenere vantaggi personali a danno della collettività. È emerso un coinvolgimento diretto di politici di primo piano, alcuni dei quali fino a poco tempo fa ricoprivano ruoli nel governo regionale, in combutta con funzionari pubblici e imprenditori locali”, ha dichiarato la portavoce alla Camera dei deputati Ida Carmina del Movimento 5 stelle. “La legalità è ancora un cammino in salita – prosegue Carmina – ma ho fiducia che gli organi inquirenti continueranno a svolgere il proprio lavoro con rigore e determinazione. È fondamentale fermare tempestivamente questi fenomeni corruttivi che minano le fondamenta della nostra democrazia e penalizzano i cittadini onesti, che sono la vera maggioranza”.

Fanno eco le dichiarazioni di Roberta Lala Commissario Provinciale Italia Viva che dichiara: “La presenza dello Stato contro il malaffare è vigile e presente. La corruzione non è soltanto un reato contro la pubblica amministrazione ma è’ anche uno dei più gravi reati contro l’economia e lo sviluppo del territorio”.

“Occorre costruire una nuova stagione di riscatto e rinascita fondata su legalità, competenza, trasparenza, passione civica”, dichiara in una nota il Partito Democratico Agrigento – Circolo Vittoria Giunti. “Non possiamo ignorare che tra i protagonisti delle cronache giudiziarie vi sia stato, lo scorso anno, il braccio destro del Sindaco, già arrestato e condannato in primo grado per gravi ipotesi di reato legate alla gestione della cosa pubblica. Una figura centrale nell’architettura politica e amministrativa dell’attuale giunta, la cui vicenda giudiziaria ha rappresentato un durissimo colpo alla credibilità istituzionale del Comune. Eppure, quella ferita non è mai stata realmente affrontata sul piano politico: nessuna assunzione di responsabilità, nessuna presa di distanza netta. A questo si aggiunge un altro fatto inquietante: la nomina di due consulenti per l’urbanistica, poi coinvolti in inchieste per corruzione e contiguità mafiosa. In un settore delicatissimo come quello dell’urbanistica. Simili scelte non solo appaiono sconsiderate, ma alimentano il sospetto di una gestione piegata a interessi lontani da quelli della collettività.Nel massimo rispetto del lavoro della magistratura e del principio di presunzione d’innocenza, non possiamo però ignorare che la somma di questi episodi compone un quadro di degrado morale, etico, politico e amministrativo che offende la città e chi la abita. Non possiamo restare a guardare. Non possiamo abituarci. È tempo di indignarsi. Di reagire. Di pretendere di più..La città merita molto di più. Noi continueremo ad impegnarci, per Agrigento, per la sua gente, per un futuro che sia finalmente all’altezza della sua storia”, hanno concluso nella nota.

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