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Il massacro di Naro, fermato 24enne: è accusato di duplice omicidio e vilipendio di cadavere

L'indagato è Omar Edgar Nedelkov : “Io non so niente, non ho ucciso nessuno e da questo momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.

Pubblicato 9 mesi fa



“Io non so niente, non ho ucciso nessuno e da questo momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Svolta nelle indagini sul massacro di Naro. Un venticinquenne romeno – Omar Edgar Nedelkov, classe 1999 – è stato raggiunto da provvedimento di fermo emesso dalla procura di Agrigento per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. L’uomo, difeso dall’avvocato Diego Giarratana, è sospettato di essere l’autore del duplice delitto avvenuto poco prima dell’alba nel centro del piccolo borgo dell’agrigentino. Al termine dell’interrogatorio è stato fermato e accompagnato nel carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento. Il romeno, che stamani ha chiamato il 118 per soccorrere le due donne, è sospettato di aver ucciso Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, 58 anni.

Il cadavere della prima è stato rinvenuto quasi completamente carbonizzato nel soggiorno della sua abitazione in vicolo Avenia. La seconda vittima, invece, è stata ritrovata poco più avanti in un lago di sangue nel suo appartamento in via Vinci. Evidenti i segni di colluttazione così come chiare le ferite da arma da taglio. Vicina, come detto, la svolta nelle indagini. La Procura di Agrigento, con il procuratore aggiunto Salvatore Vella ed il sostituto Elettra Consoli, ha già disposto l’esecuzione della perizia necroscopica e ha anche fatto effettuare presso l’ospedale Barone Lombardo di Canicattì una Tac sui cadaveri delle due donne assassinate. Insomma, si sta per chiudere il cerchio a conclusione di una giornata di accertamenti. Utili, in tal senso, le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Diversi i reperti sequestrati sulla scena del crimine: un mozzicone di sigaretta, alcuni accessori, una tracolla.  Il duplice omicidio sembra maturato in un contesto di degrado e scaturito da un episodio accaduto durante un festino ad alto tasso alcolico. Gli inquirenti sottolineano la grande collaborazione alle indagini che sta offrendo la comunità rumena di Naro, fatta da lavoratori e lavoratrici che da anni risiedono in Italia.

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