Mafia

Mafia, permesso premio di 12 ore all’ergastolano Giuseppe Grassonelli 

Si tratta del primo permesso accordato all’empedoclino, soprannominato Malerba, la cui storia è stata narrata nell’omonimo libro

Pubblicato 1 anno fa

Giuseppe Grassonelli, feroce killer della stidda di Porto Empedocle condannato all’ergastolo, ha ottenuto un permesso premio di dodici ore dopo trentuno anni ininterrotti di carcere. Lo ha stabilito il tribunale di Sorveglianza di Milano – come anticipato oggi da un articolo di Francesco Di Mare su La Sicilia che ha accolto la richiesta degli avvocati Olindo Di Francesco e Valentina Alberti. Si tratta del primo permesso accordato all’empedoclino, soprannominato Malerba, la cui storia è stata narrata nell’omonimo libro. 

Uno spiraglio che si era già aperto nove mesi fa quando la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza del tribunale di Sorveglianza milanese disponendo un nuovo giudizio che oggi è arrivato con la concessione del permesso. 

Grassonelli, che non si è mai pentito, sta scontando l’ergastolo per diversi omicidi. Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta diventa leader della stidda innescando una guerra con i clan di Cosa Nostra soprattutto dopo la prima strage di Porto Empedocle quando, al bar Albanese, un commando mafioso gli uccise il nonno e gli zii. Strage preceduta, nell’agosto 1986 dall’uccisione per mano proprio del clan Grassonelli, del capo di Cosa nostra a Porto Empedocle, Antonino Messina.

Grassonelli in questi trent’anni si è laureato in carcere in filosofia intraprendendo un percorso riabilitativo. Così il tribunale: “Il percorso carcerario più che trentennale del condannato assume oggi un completo e radicale distacco dalle vicende criminali”.

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