Giudiziaria

“Sparatoria a Favara dopo lite per un gatto”, 45enne chiede di patteggiare

La vicenda è legata alla sparatoria avvenuta lo scorso anno a Favara dopo una lite scaturita per l’uccisione di un gatto davanti l’abitazione dei contendenti

Pubblicato 2 mesi fa

In quattro finiscono a processo, uno con il rito abbreviato e tre con quello ordinario, mentre un quinto imputato ha chiesto di patteggiare la pena di un anno e quattro mesi. È il bilancio dell’udienza preliminare a carico delle persone coinvolte a vario titolo nella sparatoria avvenuta lo scorso anno a Favara dopo una lite scaturita per l’uccisione di un gatto davanti l’abitazione dei contendenti.

Nicolò Presti, 45 anni, ha chiesto di patteggiare la pena concordata con l’accusa ma bisognerà attendere le determinazioni del giudice Micaela Raimondo nell’udienza del prossimo 9 luglio. In tre sono stati rinviati a giudizio e finiscono a processo con il rito ordinario: Giovanni Scarabeo, 30 anni, con i fratelli Giuseppe e Salvatore Scarabeo, 37 e 36 anni. Il processo a loro carico comincerà il 15 ottobre. Un quinto imputato – Pietro Amato, 42 anni – ha scelto il rito abbreviato.

La procura di Agrigento contesta a Presti l’aver sparato all’indirizzo di Giovanni Scarabeo che, poco prima, aveva litigato con la sorella di Presti “colpevole” di aver investito un gatto davanti casa. Scarabeo rimase ferito ad una mano. Quest’ultimo, insieme ai familiari, è indagato per il reato di tentata violenza privata ai danni di Amato (l’uomo che aveva accompagnato sul posto Presti). In pratica, secondo gli inquirenti, lo avrebbero minacciato per farsi dire dove si trovava Presti e vendicarsi. La pistola utilizzata non è mai stata ritrovata. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Davide Casà, Olindo Di Francesco e Domenico Russello. 

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