La bara vuota di Fabio Santoro
di Letizia Bilella
Paolo Mori è un giovane dottorando universitario in giurisprudenza che sgomita per farsi un nome e una posizione come penalista.
La sua vita modesta e tranquilla viene all’improvviso stravolta da una serie di avvenimenti che lo catapultano in un’indagine su un orribile duplice omicidio proprio mentre si sta già occupando della scomparsa di una bambina di otto anni avvenuta molti anni prima e sulla cui tomba ogni anno, misteriosamente, viene deposta una rosa.
Portato suo malgrado ad affrontare eventi più grandi di lui, Paolo sarà costretto a giocare una partita a scacchi contro un nemico invisibile: la paura. Una partita dalla quale non potrà tirarsi indietro perché dal suo esito dipende la sorte del suo migliore amico e, forse, la sua stessa vita.
L’autore conduce l’indagine che gli era stata richiesta sulla bara vuota e il processo per gli omicidi, in modo parallelo e ben bilanciato. Ogni situazione ha il suo sviluppo in modo da far interagire tra loro i personaggi senza alterare il racconto.
Una scrittura di stile e molto scorrevole. Un legal thriller dove la trama è ben articolata, con un linguaggio chiaro con spunti ironici e sarcastici.
Da non perdere.