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L’omicidio del “traditore” Angelo Castronovo, chiesti 4 rinvii a giudizio 

Angelo Castronovo, sospettato di avere avuto un ruolo centrale in due omicidi della faida tra due famiglie, è stato ucciso il 31 ottobre 2022 nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Licata

Pubblicato 46 minuti fa

La Procura di Agrigento ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di quattro persone coinvolte nell’omicidio di Angelo Castronovo, bracciante agricolo di 65 anni ucciso con almeno cinque colpi di pistola la sera del 31 ottobre 2022 nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Licata. Il pm Giulia Sbocchia ha chiesto il processo per Giuseppe Rallo, 33enne di Licata, accusato di essere l’esecutore materiale dell’agguato. Ad altri tre imputati – Angelo, Giuseppe e Francesco Azzarello – viene invece contestato il reato di favoreggiamento e, in particolare, l’aver manomesso alcune telecamere sul luogo del delitto. Il primo è difeso dall’avvocato Glicerio mentre gli Azzarello dagli avvocati Lo Monaco e Balsamo. I familiari della vittima – moglie e figli – si costituiranno parte civile rappresentati dall’avvocato Santo Lucia. La prima udienza preliminare, andata a vuoto, si è celebrata il 17 luglio. Si torna in aula il 18 settembre davanti il gup Iacopo Mazzullo.

L’omicidio di Angelo Castronovo – ritenuto dai protagonisti della vicenda “il traditore” –  è certamente da inquadrarsi nella “faida di Palma di Montechiaro”, una guerra tra due famiglie – i Rallo e gli Azzarello – tristemente caratterizzata da tre omicidi nel corso degli anni: quello di Enrico Rallo, prima vittima della faida, ucciso nel 2015 con tre colpi di pistola di fronte il bar Mazza a Palma di Montechiaro, e quello di Salvatore Azzarello, ucciso nel 2017 in contrada Burraiti mentre stava manovrando un trattore. La figura di Angelo Castronovo è centrale in entrambi gli episodi: sarebbe stato lui a fornire indicazioni essenziali in entrambi gli omicidi. Enrico Rallo, la sera dell’agguato, aveva appuntamento proprio con Angelo Castronovo. Lo stesso, quasi due anni più tardi, avrebbe rivelato ad Ignazio Rallo, fratello di Enrico, dove si trovasse Salvatore Azzarello. Castronovo era stato arrestato nell’operazione “Switch off” che aveva fatto luce proprio sulla faida di Palma di Montechiaro.

Il 31 ottobre 2022, nemmeno otto mesi dopo essere stato scarcerato, viene freddato con cinque colpi di pistola in contrada Cipolla. Preda facile per chi aveva più di un motivo per vendicarsi. Ed è qui che “entra in scena” Giuseppe Rallo, fedelissimo di Enrico Rallo, prima vittima della faida. È stato proprio Giuseppe Rallo, presente quella sera, a trasportare in ospedale Enrico dopo l’agguato. Sempre Giuseppe Rallo è stata l’ultima persona a parlare con la vittima prima del decesso. I carabinieri lo arrestano lo scorso anno salvo poi essere scarcerato nel maggio scorso quando il Riesame aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. La decisione era stata impugnata dalla procura di Agrigento, tornata a chiedere l’arresto del 33enne. Una nuova sezione del tribunale della Libertà, accogliendo il ricorso, ha emesso un nuovo ordine di carcerazione. Adesso il processo con l’accusa di omicidio. Ad altre tre persone – Angelo, Francesco e Giuseppe Azzarello – viene contratto il reato di favoreggiamento. Il primo è personaggio noto alle cronache soprattutto per aver ucciso dieci anni fa la fidanzata – Alina Condurache – a colpi di pistola. Secondo gli inquirenti i tre avrebbero avuto un ruolo decisivo nel favorire l’agguato messo a segno da Rallo. 

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