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Pétronille di Amélie Nothomb

di Letizia Bilella

Pubblicato 1 anno fa

“Quanto a me sul fondo del canale, da bravo cadavere, medito e traggo da questa faccenda insegnamenti che non mi serviranno a niente. Pur sapendo perfettamente che scrivere è pericoloso e che si rischia la vita ci casco sempre.”

Un libro che parla di champagne, di Parigi, di letture e di librai, e della insolita amicizia tra la famosa e stravagante scrittrice e Pétronille.

La storia di un’amicizia e di una passione. L’amicizia è quella fra due scrittrici, una già affermata e idolatrata dal pubblico e l’altra geniale ma esordiente all’inizio della narrazione: Amélie Nothomb e Pétronille Fanto.

Il racconto scandisce i momenti più bizzarri di questo insolito legame che prende forma e consistenza fra libri, librerie, letteratura e indimenticabili bevute. A unire le due donne infatti, oltre alla scrittura, c’è anche la comune passione per lo champagne.

Micro-capolavoro nel quale si ritrovano temi ricorrenti quali la scrittura e i rapporti epistolari, incentrato sull’amicizia tra due scrittrici; un linguaggio molto curato, colto e moderno che scorre veloce e piacevole.

L’autrice ci conduce in a passeggio per Parigi dentro atmosfere oniriche e stravaganti, in un elogio alla filosofia dell’ubriachezza, in uno snobismo che le pervade. : Amélie, aristocratica figlia di un diplomatico e con una vita iniziata nella dimensione nipponica ma sempre condizionata dall’attività paterna; Pétronille Fanto, proletaria figlia di gente di sinistra, convinta idealista e alter ego di Stephanie Hochet, scrittrice di cui vengono citate le opere.

Due figure tra loro complementari, eclettiche e differenti che si stimano e che sono l’una incuriosita dall’altra e da quel mondo originario cui ciascuna appartiene. Due donne che vivono e comprendono quello stesso scrivere in modo opposto anche a causa del ceto di appartenenza. Pagine che coinvolgono per le emozioni trasmesse, che la stessa scrittura prova; un romanzo che ci porta a conoscenza di un altro tassello dell’autrice belga.

Molto interessanti risultano il fascino e l’ammirazione che ciascuna delle due ha sull’altra per le doti intellettuali che la contraddistinguono, che tentano di superare la barriera sociale che le vorrebbe divise. Il rapporto tra le due donne è cameratesco, basato sull’essere entrambe sopra le righe. L’autrice scandaglia nel suo modo brillante la superficie delle cose ma non entra nell’animo e nei conflitti interni; un rapporto non convenzionale, segnato da differenze sociali, politiche ed ideologiche, altre ancora di stile. Nothomb riesce a conquistare la fiducia di Pétronille che nel frattempo ottiene successo con il suo primo romanzo; un successo che non la soddisfa pienamente portandola a disprezzare quel mondo letterario di cui fa parte. Questa insoddisfazione giunge al suo apice quando la Fanto fa ritorno da un viaggio a piedi attraverso il deserto del Sahara. Il suo disgusto per la cultura parigina e letteraria è ancora più accentuato di quanto non lo fosse prima di partire.

L’autrice oltre a raccontare della sua amicizia con Pétronille, narra anche delle tante difficoltà che ha incontrato durante la sua carriera di scrittrice.

Una scrittura geniale, dialoghi irriverenti e divertenti a conferma della grandezza di una fra le più importanti penne di oggi.

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