Torna Animare Licata, il festival dedicato all’arte dell’animazione
Novità di queste edizione il premio Badia
Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna Animare Licata, il festival dedicato all’arte dell’animazione in tutte le sue forme. La manifestazione, giunta alla sua quarta edizione, si conferma come un punto di riferimento per appassionati, studenti, professionisti e curiosi del settore.
Anche quest’anno, Animare Licata ospiterà grandi nomi dell’animazione italiana e internazionale, offrendo workshop esclusivi, incontri e momenti di confronto creativi e stimolanti.
Quest’anno Animare Licata introduce una nuova iniziativa: il Premio Badia, un riconoscimento speciale che celebra l’eccellenza e la creatività nel campo dell’animazione e dell’illustrazione. Il premio verrà assegnato a figure che si sono distinte per originalità, impatto artistico e contributo al settore. Un’occasione per valorizzare talenti emergenti e professionisti affermati, in una cornice suggestiva e ricca di ispirazione.
Per la serata Finale una grande sorpresa la visione di TUFO un documentario animato di Victoria Musci. TUFO è la storia vera di un testimone di giustizia siciliano che è riuscito a rimanere nella propria terra, la Sicilia. Ignazio Cutrò è cresciuto sotto lo sguardo amorevole di un padre che gli ha insegnato il valore del coraggio e della dignità. Nel 1999, da uomo adulto alla testa di un’impresa edile, Ignazio diventa il bersaglio di un clan mafioso locale. Ad ogni atto di sabotaggio, si reca dai carabinieri e non si arrende alle minacce dei suoi aguzzini. Tuttavia questa resistenza, alimentata da una straordinaria forza interiore, conduce la sua famiglia in un incubo lungo più di dieci anni: dopo gli arresti dei criminali, tutto il paese gli volta le spalle, nessuno vuole più lavorare con loro, non hanno amici e non hanno i mezzi per mandare i ragazzi a scuola. Devono chiedere aiuto. Grazie al supporto di giornalisti e magistrati diventano ‘testimoni di giustizia’. Due guardie del corpo li accompagnano ovunque vadano e finalmente cominciano a sentirsi protetti. Ma Ignazio ha ancora una necessità fondamentale: trovare lavoro. Insieme alle persone che, come lui, sono andate contro la mafia da semplici cittadini, scrive un disegno di legge che consentirà loro di lavorare nelle pubbliche amministrazioni. Questa legge è stata approvata dallo Stato Italiano ed è tutt’oggi in vigore su scala nazionale.