Quaranta: “Giuseppe Sicilia ha preso il mio posto di boss a Favara”
Gli è stato detto: "Non devi più camminare né per nome né per conto della famiglia Fragapane di Cosa Nostra"
Sulle dinamiche interne di Cosa nostra favarese e sulla destituzione di Giuseppe Quaranta da boss del paese, ecco il racconto ai giudici (lo scorso 30 marzo scorso, nell’aula bunker del carcere di Rebibbia a Roma nell’ambito del processo “Mosaico” ) del collaboratore di giustizia:
PUBBLICO MINISTERO – senta, e fino a quando lei tiene questo ruolo di reggente di Favara?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – allora, fino al 29 luglio 2014 perché Fragapane…
PUBBLICO MINISTERO – Cosa succede il 29 luglio del 2014?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – allora, Francesco Fragapane giustamente… la famiglia Fragapane, essendo abituata a vivere di estorsioni, poi in quel periodo era un periodo che diciamo i soldi non giravano abbastanza bene perché una volta le imprese per mettersi a posto i lavori cercava Cosa Nostra poi, essendo che le istituzioni hanno iniziato a sequestrare e ad arrestare anche imprenditori, diciamo… per ricevere… per rimettere a posto un’impresa, per riprendere i soldi delle estorsioni e altre cose, si doveva agire in modo più pesante. E, essendo che i soldi non giravano e io, avendo l’incarico di potere mandare soldi a Francesco e pagare l’avvocato…
PRESIDENTE – scusi, quando dice Francesco, dica il cognome.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – Fragapane.
PRESIDENTE – sappiamo chi è però poi per la trascrizione, dobbiamo indicare i cognomi.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – benissimo.
PRESIDENTE – prego.
PUBBLICO MINISTERO – sì.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – non potendo portare soldi, giustamente lui che fa? Si pensa che io questi soldi me li metto in tasca, e…
PUBBLICO MINISTERO – lui, Francesco Fragapane, sempre?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – Fragapane, sì. E mi manda a dire tramite Giuseppe Sicilia, perché loro si trovavano a Sulmona insieme, Sicilia doveva scendere ad Agrigento per un processo, Giuseppe Sicilia, questo che è stato arrestato nell’operazione… diciamo quello che mi ha sostituito… ha preso il mio posto di boss a Favara. E mi ha…
PUBBLICO MINISTERO – siete parenti?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – come?
PUBBLICO MINISTERO – siete parenti?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – con Sicilia?
PUBBLICO MINISTERO – no?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – no. Sicilia, il papà gli ha fatto il colloquio e gli ha detto che… un messaggio di Fragapane, che Giuseppe Quaranta non doveva più camminare per nome e per conto…
PUBBLICO MINISTERO – e il colloquio con chi lo ha Sicilia?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – con il papà.
PUBBLICO MINISTERO – con? Dica il nome.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – il papà di Sicilia, il papà Sicilia.
PUBBLICO MINISTERO – va beh.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – gli dice di andare da Luigi Pullara e dirgli che Fragapane ha espresso questa volontà che Giuseppe Quaranta non deve più camminare né per nome né per conto della famiglia Fragapane di Cosa Nostra per motivi economici, e a me… diciamo… e mi ha messo da parte. Io…
PUBBLICO MINISTERO – e questo lei come lo viene a sapere? A lei chi glielo dice?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – a me mi viene a casa Lugi Pullara e mi dice questo messaggio da Francesco Fragapane.
PUBBLICO MINISTERO – sì.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – va benissimo.
PUBBLICO MINISTERO – e lei che reazione ha? Cioè che cosa succede?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – la reazione… giustamente la reazione c’è perché dici “ma scusami, mi porti tu un messaggio ma la motivazione che i soldi non arrivano e sai la difficoltà che c’è”. Questo ne ho parlato io diciamo con Luigi Pullara che è venuto sotto casa mia e basta.
PUBBLICO MINISTERO – ma, quando accade una cosa del genere, cosa succede poi? Cioè lei da quel momento cosa poteva o non poteva più fare?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – allora, in quel momento io potevo solo vivere la mia vita e non potevo fare più niente per Cosa Nostra, non mi dovevo immischiare per nessun motivo perché, essendo che diciamo dall’alto viene un ordine e dicono “tu sei messo da parte, non ti devi occupare di niente”, per nessun motivo al mondo ti devi spostare perché in quel momento tu rischi di essere anche ucciso perché, oltre a non rispettare l’ordine che arriva dall’alto, poi magari loro penseranno che tu gli vuoi fare le scarpe, diciamo.
PUBBLICO MINISTERO – e queste cose come si vengono a sapere, poi? Cioè nel contesto criminale, lei ha detto che aveva tanti collegamenti, in provincia e anche fuori dalla provincia, cioè si venivano a sapere subito queste cose?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – no, allora, queste cose non si vengono a sapere subito perché sono messaggi che si danno con massima cautela, perché diciamo nel momento in cui uno è un boss dentro Cosa Nostra, ci sono diciamo come una corrente politica, c’è chi ti vuole bene, c’è chi ti odia, c’è chi cerca di ammazzarti, chi cerca di scansarti, cerca di farti fare le brutte figure magari per perdere credibilità co’ altri boss, altri appartenenti a Cosa Nostra della Sicilia. Diciamo si è saputa… si è saputa dopo qualche mese però io da quel giorno, da quella sera che Pullara mi ha detto che io non dovevo più essere disponibile a Cosa Nostra, io mi sono fermato perché giustamente…
PUBBLICO MINISTERO – lei aveva un lavoro? Aveva un lavoro lecito?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – io?
PUBBLICO MINISTERO – sì.
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – sì sì, io ero impiegato nella nettezza urbana da venticinque anni.
PUBBLICO MINISTERO – e lavorava regolarmente nella…
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – sì, certo, anche se Di Gati diceva che io non ci andavo mai, però… la mattina mi alzavo.
PUBBLICO MINISTERO – lei ci andava regolarmente al… e lavorava a Favara?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – sì.
PUBBLICO MINISTERO – lavorava a Favara?
TESTE QUARANTA GIUSEPPE – io lavoravo a Favara e poi lavoravo ad Aragona.