Cultura

Lorenzo Rosso presenta “La mia Vigàta” con Andrea Camilleri nella città del commissario Montalbano

Attraverso memorie inedite, testimonianze, percorsi urbani e intertestualità ricercate, il volume decifra l’alfabeto poetico di Camilleri

Pubblicato 1 settimana fa

La mia Vigàta si propone come un atto d’amore e un’indagine culturale sul territorio mentale e linguistico che lo scrittore empedoclino Andrea Camilleri ha trasformato in una delle costruzioni più originali della letteratura italiana contemporanea. Lorenzo Rosso, con rigore documentario e afflato narrativo, ci accompagna in un itinerario tra realtà e finzione, tra Porto Empedocle e la sua metamorfosi in Vigàta: un luogo letterario che, come la Macondo di García Márquez o la Yoknapatawpha di Faulkner, trascende la geografia per farsi mito.
Attraverso memorie inedite, testimonianze, percorsi urbani e intertestualità ricercate, il volume decifra l’alfabeto poetico di Camilleri: la lingua come atto identitario, la cucina come genealogia dell’appartenenza, la topografia emotiva come teatro della memoria. Ne emerge un ritratto intimo e insieme corale, dove il “paese, in parte vero, della Sicilia più inventata”, si rivela essere, in realtà, un paradigma di quell’isola interiore che è la Sicilia letteraria.
Una guida che si legge come un saggio critico ma pulsa come un romanzo della nostalgia; un invito a ripensare il rapporto tra scrittura, territorio e immaginario, nel segno di uno dei più grandi autori del nostro tempo.

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